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Michela Murgia: sarò al Salone del libro di Torino per non lasciare spazio ai fascisti

 "Se CasaPound mette un picchetto nel mio quartiere che faccio, me ne vado dal quartiere? Se Forza Nuova si candida alle elezioni io che faccio, straccio la tessera elettorale e rinuncio al mio diritto di voto? Se la Lega governa il Paese chiedo forse la cittadinanza altrove? No. Non lo faccio. E non lo faccio perche’ da sempre preferisco abitare la contraddizione piuttosto che eluderla fingendo di essere altrove. Per questa ragione al Salone del libro di Torino io ci andro’ e ci andranno come me molti altri e altre".
Parole chiare dirette che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna quelle pronunciate dalla scrittrice Michela Murgia che annuncia la sua presenza al Salone del libro di Torino nonostante la presenza di casa editrici, a  suo dire, dichiaratamente neofasciste.
Siamo convinti , ricorda utilizzando il plurale maiestatis, Michela Murgia, che i  presidii non vadano abbandonati, ne’ si debbano cedere gli spazi di incontro e di confronto che ancora ci restano. Ci sono casi - casi come questo - in cui l’assenza non ci sembra la risposta culturalmente piu’ efficace. Per questo motivo non lasceremo ai fascisti lo spazio fisico e simbolico del piu’ importante appuntamento editoriale d’Italia. Saremo invece l’uno accanto all’altra per leggere, parlare, testimoniare e incontrare i lettori e le lettrici in un momento in cui ogni 
spazio democratico va difeso palmo a palmo". 
  

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