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23aprile 1946 Domenico Leccisi trafuga la salma del Duce

Nella notte tra il 22 ed il 23 aprile del 1946, in una Milano distratta dalla Santa Pasqua ed alle prese con una dura rivolta dei detenuti nel carcere di San Vittore, Domenico Leccisi, fondatore del Partito Democratico Fascista, successivamente deputato del Movimento Sociale Italiano nella II e III trafuga dal Campo 16 del Cimitero del Mussocco le spoglie mortali di Benito Mussolini.



L'episodio cosi ci viene raccontato dal collega Nicola Rao nel suo libro la Fiamma e la Celtica, di cui consiglio una attenta ed approfondita lettura.

Nella notte tra il 23 ed il 23 aprile, nel primo anniversario della Liberazione, il gruppo di Leccisi mette a segno un colpo la cui eco fa il giro nel mondo. Si introduce nel cimitero di Mussocco e si porta via i resti della salma di Mussolini. Ecco come lo stesso Leccisi lo racconta, con un gusto per i particolari un pò macabro: "scendemmo nella fossa e riuscimmo, tenendo una mano sotto le spalle del cadavere, a fargli passare una corda attorno al torace e un'altra attorno alle gambe". Quando lo sollevammo in piedi le braccia caddero penzoloni e la testa rimase eretta: la salma assunse quella caratteristica posizione di attenti che dava a Mussolini, specie nelle pubbliche cerimonie, un aspetto marziale ed inconfondibile.


Leccisi e i suoi spediscono due lettere, una all'Avanti, l'altra all'Unità, firmate dal Comitato direttivo centrale del Partito Democratico Fascista.

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