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Il passo indietro di Alemanno: sono innocente ma devo dimettermi

Gianni Alemanno, già sindaco di Roma e leader della destra sociale in Alleanza Nazionale prima, nel Popolo delle libertà poi, ora leader del Movimento nazionale per la sovranità, condannato in primo grado a 6 anni per per corruzione e finanziamento illecito.in questo post, pubblicato sulla sua pagina Facebook pubblicamente ringrazia le centinaia di persone che hanno testimoniata la loro vicinanza dopo la sentenza del Tribunale di Roma ed annuncia l'andare avanti del Movimento nazionale per la sovranità nella costruzione di un polo autenticamente sovranista

Sette volte cado, otto volte mi rialzo
di Gianni Alemanno


Innanzitutto permettetemi di ringraziare collettivamente le centinaia di persone che mi hanno voluto testimoniare la loro vicinanza dopo la sentenza del Tribunale di Roma che mi ha colpito. Ho ricevuto messaggi e telefonate dai mondi politicamente più diversi, da amici e militanti che non sentivo da anni o con cui avevo rotto, da semplici cittadini che volevano farmi sapere che non credono minimamente alle accuse che mi vengono rivolte. Spero che tutti siano stati animati da vera solidarietà politica e da amore per la giustizia, nessuno da una compassione di cui non ho alcun bisogno.
Quando ho cominciato a fare politica controcorrente tanti anni fa, avevo messo in conto tutti i rischi che questa scelta comportava e anche quando sono salito al vertice delle cariche istituzionali sapevo che tutto poteva finire in un attimo. Ho sicuramente fatto molti errori, ma ho sempre cercato di dare il massimo senza risparmio e in tutti questi anni non mi sono certo arricchito. Ma tutto questo fa parte della lotta politica, che va condotta con serenità d’animo e impersonalità attiva.
La sentenza che mi ha colpito è profondamente ingiusta e, soltanto dopo averne letto le motivazioni, potremo cercare di capire perché è stata emessa.
IO SONO INNOCENTE E CHIUNQUE ABBIA SEGUITO IL MIO PROCESSO LO SA PERFETTAMENTE.
Cionondimeno so bene che ora devo fare un passo indietro e che non potrò continuare a fare politica in prima fila. Fino a quando non avrò dimostrato la mia innocenza nelle aule di giustizia non posso e non voglio mantenere cariche politiche, né tantomeno candidarmi ad alcunché. Rimetto quindi il mio incarico di Segretario del Movimento Nazionale per la Sovranità agli organi statutari che dovranno scegliere chi mi sostituirà e decidere in che direzione e con quali forme continuare la battaglia politica.
Ma è importante che l’esperienza del Movimento non si fermi per questo: siamo stati i primi da destra che hanno scelto la strada del sovranismo e sentiamo che molto deve essere ancora fatto per costruire quel vasto ed articolato Polo sovranista che è sempre stato il nostro obiettivo strategico. Per questo invito tutti i militanti e i dirigenti del MNS a non arrendersi: a non disperdersi in scelte individuali o di comodo, a non cercare compromessi al ribasso, a continuare a far sentire la loro voce come comunità politica, senza arroganza e presunzione, ma con dignità e coraggio.
IL MOVIMENTO NAZIONALE PER LA SOVRANITÀ DEVE ANDARE AVANTI, COME COMUNITÀ POLITICA IN GRADO DI CONTRIBUIRE POSITIVAMENTE ALLA COSTRUZIONE DEL POLO SOVRANISTA.
Io continuerò a servire i valori identitari e sovranisti da semplice militante, da operatore culturale e sociale, battendomi per avere giustizia per me e per la nostra storia.
Fin da ragazzino ho fatto mio un motto molto antico:
“Fà in modo che l’afflizione e la felicità, la perdita e il guadagno, la vittoria e la disfatta, siano uguali per la tua anima. Poi lanciati nella battaglia. Così non peccherai.”
Lo offro a tutti come termine di paragone per le loro scelte.

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