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Sesto San Giovanni, in 1000 al presidio antifascista contro CasaPound

Un migliaio di persone si sono radunate nel tardo pomeriggio di venerdì 18 gennaio in piazza della Resistenza di Sesto San Giovanni, comune di 80 mila abitanti della città metropolitana di Milano, in un presidio antifascista per protestare contro la decisione del Comune di concedere uno spazio pubblico a CasaPound Italia che questa sera terrà un convegno sul tema dell'Europa.
Ha aperto l'iniziativa la presidente Anpi di Sesto San Giovanni, Lina Calvi: "Noi non vogliamo qui i fascisti del terzo millennio, come si definiscono quelli di CasaPound. Facciamo vedere che gli antifascisti a Sesto ci sono e vogliono vivere tranquilli". Dopo le parole della presidente Calvi e del presidente di Aned, l'Associazione Nazionale Ex Deportati, sono stati letti i nomi degli oltre 600 operai dell'area industriale di Sesto San Giovanni che sono stati deportati nei campi di concentramento nazifascisti. I loro nomi sono stati trascritti su striscioni posti ai margini della piazza, appesi ai piedi di cartelli che riportano i nomi dei campi in cui sono stati deportati. A partecipare al presidio antifascista organizzato dalla locale sezione dei partigiani d'Italia c'erano anche i Sentinelli di Milano, CGIL, CISL, Fiom, il Movimento 5 Stelle Sesto San Giovanni, il Partito Democratico di Sesto San Giovanni, Rifondazione Comunista, Verdi, PCI, Possibile e Leu.

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