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Alemanno alla Raggi: la mia giunta aveva escluso dalle case popolare i nomadi dei campi

"La Sindaca Raggi fa molta confusione sui nomadi e cerca, come al solito, di scaricare le proprie responsabilità sui suoi predecessori". La mia Giunta comunale, dichiara Gianni Alemanno, leader del Movimento nazionale per la sovranità aveva categoricamente escluso i nomadi dall'assegnazione delle case popolari.
È vero, ricorda il leader sovranista, che il nostro regolamento per l’assegnazione delle case popolari dava precedenza alle famiglie più numerose (e siamo molto fieri averlo fatto) ma, proprio perché sapevamo che in questo modo potevamo avvantaggiare le numerosissime famiglie Rom, abbiamo approvato una determina dirigenziale in cui si escludeva categoricamente dall'assegnazione delle case popolari chi già risiedeva in un campo nomadi.
Questa determina, afferma Alemanno, non è stata riproposta dalla Giunta Raggi e proprio per questo oggi c’è il rischio concreto, anzi la certezza, che i primi assegnatari delle poche case popolari disponibili siano proprio i nomadi che già sfruttano la nostra città rimanendo da anni accampati nei campi più o meno regolari. Il lavoro della nostra Giunta fu intenso su questa emergenza: abbiamo chiuso 9 campi tollerati, tra cui il famigerato Casilino 900, e fatto più di 1.200 sgomberi di accampamenti abusivi. Per chiudere definitivamente i campi nomadi bisogna continuare su questo percorso di legalità, interrotto da Ignazio Marino quando divenne sindaco,che costringe i nomadi ad andarsene o a diventare cittadini come tutti gli altri che rispettano le regole e pagano le tasse e i normali affitti per una casa. I soldi ai nomadi non mancano.”

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