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6 dicembre 1981: Belsito uccide un maresciallo dei carabinieri

Il giorno dopo la morte di Alessandro Alibrandi. I suoi camerati sono sorpresi da una pattuglia ma reagiscono e hanno la meglio nel conflitto a fuoco. Pasquale Belsito uccide un maresciallo dei carabinieri e scappa.

La mattina del 6 dicembre, poco dopo le 10,30, Belsito e Lai stanno passeggiando nei giardi­netti di via Marmorata, a quattro passi dal rifugio di Walter Sordi, rimasto ferito nella sparatoria al Labaro in cui ha perso la vita Alessandro Albrandi (mentre il poliziotto Capobianco morirà due giorni dopo). I due non vogliono abbandonare l’amico ma non sanno cosa fare. Lai non è romano, Belsito ha meno di vent’anni e non ha mai curato gli aspetti logistici. Nel momento del bisogno si è sempre arran­giato con gli amici ma nessuno è disposto ad aiutare un superlatitante ferito dalla polizia. Ora bisogna inventarsi qual­cosa di più stabile dei ragazzini che devono dare conto ai genitori per ga­rantire una convalescenza tranquilla a Walter. Discutono animatamente, sono agitati, un po’ stralu­nati e una gazzella dei carabi­nieri che passa li scambia per una coppia tossico/pusher che litiga. LEGGI TUTTO

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