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Processo per Pamela, blitz di Forza Nuova nei tribunali di tutta Italia

Blitz notturno di Forza Nuova per l'inizio del processo a Macerata per la morte di Pamela. All'ingresso di decine di Tribunali d'Italia (da Milano a Bergamo, da Palermo a Catania) sono stati trovati attaccati con nastro adesivo manifesti in vio formato, dall'A3 ai 6x3 a colori, riportanti il simbolo di Forza Nuova, con la frase "Ecco il risultato della vostra integrazione". Sullo sfondo l’immagine di una giovane donna, a terra e che appare ormai senza vita, completamente insanguinata e tenuta per il collo da un uomo corpulento e dalla pelle che appare di colore scuro. In fondo al volantino l’hasthag: #giustiziaperpamela
Questo il testo del volantino diffuso dal Dipartimento femminile del movimento nazionalpopolare:

"Anche se tutte, noi no". Giustizia per Pamela

“Un giorno all’anno per ricordare le vittime di violenza non basta, non è sufficiente a lavarsi la coscienza per i restanti 364. Non esiste il femminicidio, ma il delitto di un essere umano; non c’è differenza tra i carnefici, lo sono tutti in egual misura. Solo le cosiddette femministe, accecate da odio profondo, potevano intestarsi una guerra indiscriminata rivolgendola esclusivamente contro “l’uomo bianco, padrone e sessista”. 
Ma gli efferati delitti di Desirée e Pamela, e le decine di stupri e violenze quotidiane perpetrati dagli immigrati, fanno saltare il banco. 
“Non si può insabbiare la verità e tacere sui crimini prodotti dalla pseudo accoglienza. In questi casi, incredibilmente, scompare la lotta contro il genere maschile e si lascia il campo ad assurde giustificazioni basate sulla cultura, sugli usi e costumi e sull’ignoranza della legge da parte dei massacratori trasformati in vittime.
Ma, anche se tutte, noi no! Mentre le care femministe hanno già riposto nel cassetto dell’omertà indignazione e rabbia, tornando alla routine di tutti i giorni, noi donne forzanoviste, questa mattina, saremo a fianco di Alessandra fuori dal tribunale per chiedere verità e giustizia per sua figlia Pamela, vittima della violenza di bestie nigeriane i cui complici sono istituzioni, logge massoniche, magistratura ed associazionismo partigiano”.

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