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La protesta di CasaPound: il Sannio non è una discarica, no al sito di stoccaggio

Il Sannio non è una discarica. No al sito di stoccaggio.” Questo è il testo di uno  striscione esposto dai militanti di CasaPound Italia Benevento durante il sit-in di protesta svoltosi nel pomeriggio di sabato 17 novembre presso Piazza Castello. Il senso di questa iniziativa ci viene chiarito da una nota, diffusa alla stampa, che pubblichiamo per intero.

“Siamo scesi in piazza insieme ai cittadini di Sassinoro – dichiara Pasquale Piantedosi, portavoce beneventano del movimento - per manifestare il nostro dissenso nei confronti di un progetto che prevede la creazione di un impianto di compostaggio sul nostro territorio; oltre a mettere seriamente a serio rischio la salute pubblica e stravolgere la provincia beneventana: questa discarica ne minerebbe fortemente lo sviluppo agricolo, industriale e turistico”.
“Non possiamo accettare che venga installato l’ennesimo sito di stoccaggio rifiuti sul nostro territorio – continua Piantedosi –, considerando che ben cinque delle nove discariche abusive presenti in Campania si trovano nel Sannio, una terra già martoriata da innumerevoli problematiche alle quali si aggiunge un cospicuo aumento di decessi per neoplasie. Nonostante fino ad oggi nessuna di queste discariche sia stata chiusa o bonificata, la Regione Campania sta ben pensando di creare un ulteriore impianto di compostaggio, che ricadrebbe all’interno dell’area PIP del comune di Sassinoro, e che dovrebbe smaltire ogni anno 22.000 tonnellate di rifiuti organici; un impianto che sorgerà a ridosso di un’area SIC (Sito di Interesso Comunitario), trovandosi all’interno della fascia di protezione dei corridoi laterali del fiume Tammaro e sorgendo su una rete di acque che confluiscono nell’invaso di Campolattaro; la cosa preoccupante è che per la Regione, a partire dal 2019, dovranno esser potabilizzate proprio le acque di questo invaso, e chi dovrebbe controllare e intervenire per sanare eventuali criticità dovrà essere la stessa New Vision s.r.l., società che ha avuto le autorizzazioni dalla Regione Campania a gestire l’impianto di stoccaggio rifiuti”.
“Il possibile inquinamento delle acque destinate ad essere potabili – conclude Piantedosi - è dunque un pericolo imminente, reale e concreto; continueremo a vigilare su questa vicenda, sposando a pieno la battaglia dei cittadini e dei comitati civici dell’hinterland beneventano riunitisi in un presidio permanente all’esterno dell’area destinata al sito di stoccaggio di rifiuti; non permetteremo di trasformare il nostro territorio in una immensa discarica”.

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