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Fratelli d'Italia approda al parlamento europeo con l'ex forzista Stefano Maullu

Anche Fratelli d'Italia, quasi ha fine legislatura, avrà un proprio rappresentante al parlamento europeo. Si tratta di Stefano Maullu, eletto nel collegio Nord Italia nelle file di Forza Italia grazie al consenso di quasi 35 mila elettori.

Il passaggio di Maullu nelle file di Fratelli d'Italia è stato sancito nella giornata di mercoledì 28 novembre nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla quale ha partecipato anche il presidente Giorgia Meloni.

"Una scelta difficile dopo 24 anni in Forza Italia ma dettata da ragioni di coerenza – spiega Maullu -, perché non poteva proseguire un percorso in un partito che non mette più in cima alle sue priorità la difesa dell’Italia e degli Italiani”. Classe 1962, milanese di origini sarde, Stefano Maullu ha una intensa storia politica e amministrativa che lo ha portato nel 2015 al Parlamento europeo: dal consiglio di zona a Milano al consiglio comunale, quindi in Regione Lombardia dove per 7 anni è stato assessore regionale".
Una scelta che viene chiarita, con maggiori dettagli, da una lettera, diffusa alla stampa dall'ex esponente azzurro che pubblichiamo volentieri.


Quando nella vita ti accorgi che è il momento di cambiare, servono coraggio e determinazione. E anche se può essere difficile, quel momento va affrontato.

Credo nella meritocrazia, nel lavoro, nell’equità sociale, nell’aiuto da portare a chi ha più bisogno, nella legalità e nella difesa della nostra Storia e dei nostri interessi. Sono sempre stato guidato dai valori della famiglia, dell'impresa, dell'innovazione; dalla capacità di leggere i cambiamenti sociali e dalla necessità di dare risposte alle difficoltà che molte, troppe persone oggi devono affrontare in questa dura e pesante crisi. Per molti anni ho militato in Forza Italia perché mi permetteva di rispondere ai bisogni dei cittadini e della comunità.

Oggi, lo dico con rammarico e con grande dispiacere, tutto questo non è più possibile.
Sono stati commessi errori che hanno allontanato una gran parte dell'elettorato, non è stata costruita una leadership credibile che potesse portare avanti nel tempo il grande lavoro di Silvio Berlusconi a cui va tutto il mio ringraziamento per gli anni vissuti insieme in questa straordinaria esperienza. Forza Italia ha perso la sua spinta e bellezza originaria e, soprattutto, è venuta meno la capacità di saper interpretare il presente con tutti i suoi rapidi mutamenti, per immaginare e costruire un futuro migliore.
Per molti anni è stata il fulcro e il punto d'incontro di molte esperienze, un partito che ha saputo raccogliere e valorizzare ciò che i singoli individui, che ne facevano parte, portavano in dote. Il singolo impegno di tutti era amplificato, valorizzato e incanalato in modo da dare un reale e puntuale contributo alla società. Oggi non è più così.
Non basta certo cambiare il simbolo alle prossime elezioni europee per mutare il senso profondo dell'azione politica.
Ho sempre avuto l’ostinato desiderio di contribuire a rendere l’Italia un paese migliore: più forte e con radici salde. Per questo sono prima diventato il portavoce delle necessità della zona in cui abitavo e poi sono passato in Consiglio Comunale e alla Regione, per approdare infine al Parlamento Europeo. Un percorso reso possibile da un crescendo di fiducia sempre espressa dai cittadini che rappresento. Il consenso che sono riuscito a raccogliere negli anni è frutto di duro lavoro e di un impegno continuo e costante; che proseguirà – amplificato - anche adesso che ho deciso di aderire a un altro partito.


Le motivazioni che mi hanno portato a questa scelta nascono dall'esigenza di essere coerente alle mie idee, ai miei valori, alle mie convinzioni. Oggi, in coscienza, sono certo di poter proseguire un percorso lineare all'interno di Fratelli d'Italia, partito con grande tradizione e voglia di guardare al futuro, che rispecchia pienamente la mia visione del mondo e ciò in cui credo, ma soprattutto che può dare concrete risposte ai grandi problemi che affliggono il nostro tempo e la nostra società: le nuove povertà, le migrazioni epocali, la sicurezza, il lavoro che manca, la modernizzazione, il costante attacco dei partner europei che agiscono di concerto in difesa dei propri interessi e ci vedono, né più né meno, come una sorta di Terra di Conquista.

Ecco perché mai come oggi dobbiamo difendere – in Europa e nel mondo – le nostre priorità e il nostro immenso patrimonio sociale, industriale e culturale da pericoli che sono sempre più evidenti, e che purtroppo hanno portato in mani straniere aziende e marchi d'eccellenza, rubando all'Italia il ruolo di protagonista.
Il mio personale impegno non cambia, i miei valori rimangono immutati.
La mia intenzione è di lavorare ogni giorno con la stessa tenacia per rappresentare al meglio tutti coloro che mi hanno dato fiducia e che vorranno ancora darmela. Nella certezza di poter continuare insieme il cammino per il bene della nostra Patria, l’Italia.

Con affetto.
Stefano".

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