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Jacopo "Picchio" Bruni ucciso stanotte da un pirata della strada

L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, primo piano Stava tornando a casa a Monteverde dopo aver staccato dal turno di lavoro quando è stato travolto ed ucciso da un'auto. A perdere la vita Jacopo "Picchio" Bruni, 46 anni. L'incidente stradale è avvenuto alle 4:00 di domenica sulla Passeggiata del Gianicolo. Una maxi carambola nella quale sono rimaste coinvolte la Vespa condotta dalla vittima, una Bmw ed una Peugeot 207, guidata da un ragazzo romano di 21 anni poi risultato positivo agli esami tossicologici, arrestato con l'accusa di "omicidio stradale" e trasferito nel carcere di Regina Coeli come disposto dal Pubblico Ministero.
Fin qui la dura e cruda cronaca nera, di un incidente stradale concluso con la morte di una persona, come capita, purtroppo spesso, in tutte le grandi città, per lo più nei fine settimana.
Jacopo Bruni, di anni 46, di professione guardia giurata, era un militante del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, della sezione di via Sommacampagna negli anni 80.
Con queste parole, lo ricorda Francesco Ciulla, storico militante palermitano del Fronte della Gioventù tra gli animatori della pagina Facebook intitolata Fronte della Gioventù
“Mi corre l'obbligo di ricordarlo con le parole che lui stesso mi scrisse negli anni. "Mio caro camerata, ho cominciato a fare politica a Sommacampagna nell' 84 con Gianni, passando a viale Somalia, Parioli e Prati. Ero giovane ed allora nn c'erano telefonini, le macchine fotografiche erano ingombranti e ...servivano le mani libere. Purtroppo quindi nn ho foto di quei meravigliosi ma turbolenti anni.Ti sarei grato se, quelle che riesci trovare, le mettessi su fb. Ti saluto romanamente.
Picchio"
"Caro camerata io c'ero quel giorno a Nettuno. Facevo allora parte della sez Parioli di Roma e con me c'erano Dado Cutillo, (credo ora sindacalista) Andrea Laganà detto Laga, Il principe (Fn) ,Panariello (???) a cui gli applicarono alcuni punti di sutura in testa perché un cc lo colpi' con la bandoliera.....che giornata!!!!! Mi ricordo arrivammo di mattina prestissimo senza dormire perché la sera facemmo tardi con Dado e Andrea. Che ricordo!!! Ti saluto romanamente."
Stefano Schiavi ci regala invece la sua foto sorridente con un breve saluto:
Ciao Picchio, amico e compagno di lotta per tanti anni. La vita è spesso ingiusta, specie se a togliertela è un ragazzo ubriaco e drogato figlio di una società che abbiamo combattuto per anni. Riposa in pace

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