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Fondi Lega, Borghezio: "Costretti all'elemosina come i vu’ cumprà"


"All'apertura dei lavori porterò il caso al Parlamento europeo. Non capisco come possa agire un partito politico che ha un ruolo importante negli equilibri europei. Ci obbligano a pietire l'elemosina neanche fossimo noi i vu' cumprà... E' una cosa abnorme.
Parole chiare, dirette, politicamente scorrette, come è nel suo stile, quelle pronunciate dall'europarlamentare della Lega Mario Borghezio al Corriere della Sera.
L'esponente della Lega ha parlato del futuro del suo partito alla luce delle decisioni prese dal Tribunale del Riesame di Genova che ha confermato il sequestro di 49 milioni di euro dai conti del partito.
Borghezio se la prende "con chi, singolarmente, fa un uso politico del proprio ruolo in magistratura. Mi auguro che la massima autorità dello Stato se ne renda conto e impedisca una simile violazione dei diritti fondamentali della politica. Colpisce questa fissa della Procura di Genova di sequestrare tutto e tutti in maniera indiscriminata attivando i sequestri su somme legittimamente percepite".
L'onorevole della Lega ha poi dichiarato di non sapere nulla dei fondi spariti dal partito. "Io su questo nulla so e non dico niente. Umberto Bossi è la persona più onesta che ho conosciuto in vita mia, dopo mio padre. E l’ho detto quando tutti gli davano addosso. Su questa storia dei 49 milioni lui c’entra fino a un certo punto e io preferisco tenermi a chilometrica distanza".
Ora sarà il leader Matteo Salvini a cercare di sistemare la situazione: "Deve salvare il salvabile, ha tutta l’intelligenza e la capacità per farlo. È uno con le palle, un leghista a 18 carati", ha affermato Borghezio che ha poi dichiarato che il partito farà l'impossibile per evitare di cambiare il nome.

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