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Mantova, chiesti 9 rinvii a giudizio per ricostituzione del disciolto partito fascista

Nove esponenti del movimento politico Fasci Italiani del lavoro sono stati rinviati a giudizio dalla Procura della Repubblica di Mantova per ricostituzione del disciolto partito fascista in violazione della Legge Scelba e della dodicesima disposizione transitoria della Costituzione. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta rinvio a giudizio della procunra di Mantova nei confronti di Claudio Negrini, segretario dei Fasci Italiani del lavoro, di Fiamma Negrini democraticamente eletta alle ultime elezioni comunali di Sermide e Felonica alla carica di consigliere comunale grazie al consenso di oltre il 10% dei cittadini che l'hanno votata, Elvira Tormene di Rapallo (Genova), più volte in lista con Negrini, Vincenzo Stravolo di Napoli, Sergio De Biasio, Simone Grazio, entrambi di Verona, Pasqua Lombardo di Bologna, Marco Piraino, e Giuseppe Ridulfo di Palermo. Nel corso dell'udienza che si è svolta  il solo Sergio Di Biasio ha chiesto il processo con rito ordinario, mentre gli altri otto imputati hanno scelto il giudizio con rito abbreviato per il quale è previsto in caso di condanna lo sconto di un terzo della pena.L'inchiesta penale (di tutt'altro tenore quella amministrativa conclusasi lo scorso gennaio) era partita la scorsa estate. I nove imputati, secondo quanto emerso dalle indagini condotte sia dagli agenti della Digos che dai carabinieri, non si sarebbero limitati a semplici azioni di propaganda o a gesti nostalgici quali il saluto romano, ma di fatto già 18 anni or sono avevano firmato davanti a un notaio gli atti costitutivi di un movimento che fa esplicito riferimento a documenti del regime fascista e della Repubblica Sociale di Salò.

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