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Matita Rossa: Paolo Berizzi confonde gli Hobbit con gli Erode

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Il collega Paolo Berizzi, dalle colonne del quotidiano La Repubblica dedica un interessante articolo a Lorenzo Fontana, neo ministro per la famiglia e le disabilità nel Governo Conte, considerato il più a destra del governo.
Veronese, cattolico, (sposato con rito tridentino) come si presenta su Twitter, è accumulatore di incarichi: parlamentare, vice sindaco di Verona, vice presidente della Camera dei Deputati, vice segretario della Lega.
E' considerato vicino alla destra radicale per le sue posizioni molto radicali su aborto, diritti, delle donne, immigrazione. In un recente passato, ha partecipato, portando un suo breve saluto, ad un convegno organizzato da Fortezza Europa sulla legittima difesa, moderato da Emanuele Tesauro, già dirigente nazionale di Forza Nuova, vocalist degli Hobbit, uno dei principali gruppi della musica alternativa.
Da matita rossa sono gli errori del collega Paolo Berizzi, in tema musicale. Attribuisce per clamoroso errore ad Emanuele Tesauro, la canzone Claretta e Ben dei 270 bis di cui scrive pure erroneamente una strofa. Cose che capitano. D'altronde sia gli Hobbit che i 270 bis sono gruppi musicali della cosiddetta destra non conforme.
Errore ancor più grave è quello di attribuire agli Hobbit la canzone Frana la curva frana. Si tratta di una canzone degli Erode, presente nell'album Tempo che non ritorna del lontano 2004.
Gli Erode sono un gruppo musicale del circuito alternativo di sinistra, cantano per lo più a concerti organizzati nei centri sociali come per esempio al Laboratorio Crash di Bologna di tutto lo stivale e sono legati politicamente alla sinistra antagonista. L'articolo.


Lorenzo Fontana, il ministro della Famiglia ultracattolico che strizza l'occhio ai nazifascisti

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di Paolo Berizzi.

Fa il tifo per Orban e per l'Hellas Verona, la "squadra a forma di svastica" - come cantano gli ultrà pro-Hitler della curva Sud dove il neo ministro è presenza fissa da quando era giovane. Oltre a quella per Vladimir Putin ha un'ammirazione politica per il Front National di Marine Le Pen e va fiero di essere stato - da europarlamentare - tra gli artefici dell' "alleanza storica" tra il partito dell'estrema destra francese e la Lega. Una bella medaglia per uno che, sul tema immigrazione, agita da sempre lo spauracchio della "sostituzione etnica", che parla di "annacquamento devastante dell'identità del Paese che accoglie", che come gli imprenditori della paura associa il calo della natalità in Italia al fenomeno migratorio qui inteso come "invasione", termine mantra dei leghisti e dei neofascisti.

Trentotto anni, laurea in scienze politiche, sposato con doppio rito (tridentino, celebrato da don Wilmar Pavesi sacerdote pre-conciliare vicino ai tradizionalisti cattolici; e civile, celebrato dall'ex sindaco di Verona Flavio Tosi con Matteo Salvini testimone). Paladino degli ultracattolici veronesi nella città dove la "difesa delle tradizioni" è sempre stata appannaggio di un fronte che vede mischiarsi le associazioni iper-religiose e l'estrema destra dell'odio e dell'intolleranza. Eccolo, il neo ministro della famiglia e della disabilità Lorenzo Fontana. Il "più a destra" del governo Conte, come l'hanno già definito.

Risultati immagini per lorenzo fontana ministroUn predestinato della politica, alla quale si avvicina a 16 anni folgorato dalla Lega Nord. A 22 anni è già consigliere della terza circoscrizione del comune di Verona, a 27 anni consigliere comunale e a 29 anni entra nel Parlamento Europeo dove viene rieletto (farà due mandati) nel 2014 quando la Lega entra nel Gruppo Enf (Europa delle Nazioni e delle Libertà) con il Front National. Uomo pragmatico e anche di pr, sorridente e mediatore ma con piglio deciso quando il gioco si fa duro, Fontana, "veronese e cattolico" come si presenta su Twitter, è accumulatore di incarichi: parlamentare, vicesindaco di Verona, vicepresidente della Camera dei deputati, vice segretario federale della Lega.

 Il suo pedigree? Quello tipico del veronese di destra: posizioni molto radicali su aborto, diritti delle donne, diritti Lgbti e richiedenti asilo, anti immigrazionista. Per il giovane ministro salviniano Islam e terrorismo sono due concetti dilatabili fino a essere quasi sovrapponibili. Subisce inoltre il fascino della tesi del "sostituzionismo" tanto cara ai neofascisti, da Forza Nuova a CasaPound.

"A sinistra", ha scritto su Facebook, "vorrebbero compensare il calo demografico importando immigrati, ma la società multiculturale ha fallito, è la società ideale per chi vuole arrivare a comandare senza che nessuno dia fastidio, è una dittatura leggera". Fontana è amico e sostenitore del sindaco Federico Sboarina con cui lo scorso febbraio ha partecipato al "Festival per la vita" (organizzato da Pro Vita vicina a Forza Nuova) e ha applaudito l'arrivo del "Bus per la Libertà", un pullman con la scritta "Non confondete l'identità sessuale dei bambini". Il ministro, nella città scaligera, è conteso da altre due associazioni: la neofascista Fortezza Europa ("Festung Europa", in tedesco, era il termine impiegato dalla propaganda del Terzo Reich durante la Seconda guerra mondiale per indicare l'Europa nazista: la parte di Europa continentale dominata dalla Germania in contrapposizione con gli alleati anglosassoni). E l'ultracattolica e destrorsa Reazione Identitaria.

A novembre 2017 - come raccontato da Repubblica - Fontana ha portato i suoi saluti a un discusso convegno per avvocati organizzato proprio da Fortezza Europa (valido per crediti formativi forensi): tema, la legittima difesa. A moderare, Emanuele Tesauro, presidente di Fortezza e front man (con sigla della Rsi tatuata sul braccio) della band musicale "Hobbit" nota per i testi che inneggiano al fascismo ("Ho il cuore nero, me ne frego e sputo") e alla violenza negli stadi ("Frana/la curva frana/sulla polizia italiana"). La curva, la politica, la Lega, l'ultradestra. E ora al governo.

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