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Hitler e Mussolini sugli scaffali. Affari d'oro a Lido di Jesolo per il supermercato del vino fascista

Con quasi 30 anni di ritardo, il collega Paolo Berizzi, dalle pagine del quotidiano La Repubblica scopre l'esistenza di un supermercato a Lido di Jesolo dove vengono vendute bottiglie di vino con immagini di Hitler e Mussolini e slogan tipici del fascismo e del nazismo, le cui vendite vanno, a detta del titolare, a gonfie vele.
Articolo che riportiamo per intero.


Tre scaffali altri tre metri, decine di bottiglie con effigi naziste e fasciste, le fotografie di Hitler: primo piano, mezzo busto con elmetto o basco, figura intera e braccio destra teso. Sulle etichette, le scritte "Sieg Heil" "Mein Kampf" "Fuhrer", "Ein Volk, ein reich, ein Fuhrer" Deutschaland erbwache,(Germania svegliati) "Blut und Ehre (sangue e onore) slogan della gioventù hitleriana.

E poi le tazze: anche queste con l'immagine del Fùhrer e il simbolo della croce di ferro nazista: 5,90 euro a pezzo. Cinque euro in meno delle bottiglie, che vengono 10,50. Dice con una calma disarmante il titolare Stefano Nopetti :" è solo business". Non capisco chi si indigna e sono contro i falsi moralismi. Io voto M5S, non sono né fascista, né nazista. Ma se la gente le compre, e di queste bottiglie ne comprano tante, io continuo a venderle.
Benvenuti al supermercato Top Market, Lido di Jesolo. Generi alimentari di ogni tipo e, a riempire interi scaffali, la specialità del posto: il vino di Hitler. E ovviamente quello dell'alleato Mussolini( etichette "il camerata" e "credere obbedire combattere").
Chiamatela come volete, banalità del male, commercio o marketing senza freni o semplicemente pessimo gusto.
Sta di fatto che entrare in questo supermercato comporta, in ogni caso, l'impossibilità di far finta di niente. Ormai è merce che vendono tutti, argomenta Nopetti. Sia qui in Veneto che in Romagna. Fate un giro a Rimini e Riccione. Io le bottiglie le vendo da 30 anni, nessuno mi ha vietato di farlo. Cosa è cambiato? Che adesso ne vendo molte di più: 1500 a stagione.
Calcolando i 3 mesi canonici, giugno, luglio e agosto, significa che ogni mese 500 bottiglie con l'effige di Adolf Hitler finiscono nelle buste della spesa.
Gli unici che si lamentano sono i tedeschi, eppure Hitler l'hanno messo loro, è il ragionamento imbarazzante dell'imprenditore jesolano. Gli chiediamo se per lui, nel commercio, non esista un'etica, o comunque il rispetto delle sensibilità. 
"Io lo so che il nazismo è stato il male, lo dico anche a mia figlia. Ma per me questo è un business". Appunto, ancora peggio, o no? "Se non le vendessi io le venderebbe qualcun altro". Un vecchio adagio.
E' che in Italia si fa ancora la caccia alle streghe. Dove è finito il disegno di legge Fiano? Hanno sciolto prima le Camere, ma poi che c'entra, scusi?
"Guardi, qui comprano turisti di ogni provenienza: italiani, inglesi, francesi, austriaci. Se le aziende che imbottigliano vendono 150 mila bottiglie l'anno vuol dire che c'è un bel mercato.
Già. Illegale all'estero il business dei vini di Hitler e Mussolini( detti anche vini della storia) in Italia muove quasi 400 mila euro l'anno (esportazioni comprese) 
Le aziende che si spartiscono l'affare sono tre. In origine fu la Lunardelli di Colloredo di Pasian di Prato(Udine). Due ex rappresentati dell'azienda si sono messi in proprio e oggi sono competitor della casa madre.
Conclude il titolare del supermercato: apologia di fascismo? Che me lo dica un giudice. Per ora fa testo l'ordinanza di un gip di Bolzano, che l'ha esclusa. Quando mi vieteranno di vendere queste bottiglie, mi adeguerò.

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