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Taranto, aggredito De Cataldis, candidato al Senato di CasaPound


Raffaele De Cataldis, candidato al Senato nel collegio Taranto-Martinafranca per CasaPound Italia, è stato aggredito nella tarda serata di ieri, a Taranto, mentre era in compagnia di un amico settantenne, anch’egli simpatizzante di CasaPound. I due uomini si trovavano in via Dante, nel capoluogo ionico, quando sono stati raggiunti e aggrediti da un gruppo di quattro ragazzi, incappucciati e armati di bastoni. De Cataldis ha riportato contusioni guaribili in dodici giorni, il suo amico, ancora ricoverato in ospedale per accertamenti, ha una ferita in testa dovuta a un colpo di bastone. Sull’episodio è stata aperta un’inchiesta d’ufficio da parte della digos tarantina, per appurare la dinamica dei fatti e individuare i responsabili.
De Cataldis ha 62 anni ed è un vecchio iscritto al Msi dagli anni Settanta. Già sindacalista Cisnal, impegnato in battaglie sindacali sull'Arsenale militare. Esercita la professione di avvocato e si occupa di diritto del lavoro e previdenza sociale. Nell'era Cito fu presidente del consiglio comunale.
“Anche l’ultimo giorno di campagna elettorale è stato macchiato da un’aggressione antifascista - sottolinea il segretario nazionale Simone Di Stefano in una nota diffusa dall'ufficio stampa di CasaPound Italia - Agguati vigliacchi che non risparmiano nemmeno settantenni e donne incinta, come avvenuto ieri a Livorno. Indiscutibilmente sono anche il frutto dell’imbarbarimento di una politica vuota e insulsa che soffia sul fuoco della violenza con stantii dibattiti sul pericolo fascista invece di confrontarsi sui programmi per il futuro del paese. Chi non si indigna di fronte a frasi come ‘i fascisti non hanno diritto di parola’ a nostro avviso deve fare ancora parecchia strada sul percorso della democrazia. Dai vari Grasso e Boldrini, che, sia pure in campagna elettorale, dovrebbero rimanere fedeli al loro ruolo istituzionale, aspettiamo la condanna per queste ripetute violenze che, a prescindere dai singoli atti criminali, messe a sistema rappresentano il folle tentativo di mettere a tacere la libertà di espressione dalla Costituzione solennemente garantita”.

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