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Di Vittorio voterebbe Casapound": imbrattato il busto del sindacalista. La protesta della Cgil

"Io oggi voterei Casapound" Questo è il testo di un cartello apparso a Molfetta sul busto di Giuseppe Di Vittorio, padre costituente ed ex segretario della Confederazione Generale Italiana del lavoro, tra gli esponenti più autorevoli del sindacato italiano.
Un cartello comparso sul busto del sindacalista che non poteva non provocare polemiche politiche, sostenute a gran voce della Cgil.
Infatti Gigia Bucci, segretario generale della Cgil di Bari dichiara: non si tratta di un semplice atto vandalico, ma di un gesto che offende la memoria di Giuseppe Di Vittorio e di questa terra fatta da uomini e donne che grazie alle lotte e all'esempio di Di Vittorio si sono emancipati dalla povertà ed hanno conquistato diritti e dignità nel lavoro.
Un gesto, secondo il principale sindacato italiano, davvero grave perché nella scritta si inneggia a un aggregato dichiaratamente neofascista, in un periodo in cui forze che si richiamano al ventennio hanno impunemente rialzato la testa. Motivo per cui la Cgil,assieme a Anpi, Arci, Libera e altre associazioni e partiti, ha lanciato una petizione "Mai più fascismi" per chiedere allo Stato di dichiarare fuori legge queste formazioni".

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