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Vimodrone, CasaPound costretta a firmare una dichiarazione antifascista per occupare il suolo pubblico

Casapound a Vimodrone, piccolo centro alle porte di Milano, non ha potuto fare altrimenti e per poter svolgere la propria attività politica ha dovuto sottoscrivere una dichiarazione di intenti antifascista per ottenere l'autorizzazione a occupare il suolo pubblico con un banchetto per la propaganda elettorale.
Secondo quanto scrive il quotidiano "Il Giornale" il movimento si è dovuto piegare alla norma pensata dal Comune che ha elaborato una "dichiarazione sul rispetto dei valori costituzionali e dei diritti umani nell'attività amministrativa", in cui chi lo sottoscrive dice di condividere "i principi democratici sanciti dalla Costituzione. Valori e principi di libertà, tolleranza e uguaglianza, che costituiscono la radice ideale e culturale di contrasto ad ogni forma di totalitarismo".
Il movimento della Tartaruga frecciata ci provò a Brescia a evitare la firma, perdendo però il ricorso al Tar. E così a Vimodrone Casapound ha dovuto far buon viso a cattivo gioco. E' dell'altro giorno analoga iniziativa promossa dal comune di Lavello, in provincia di Potenza, dopo una manifestazione per i martiri delle foibe organizzata da un'associazione culturale vicina a Forza Nuova.

La replica di CasaPound

Oggi è arrivata la replica di Angela De Rosa, candidata alla Presidenza della Regione Lombardia: “Nessuna dichiarazione di antifascismo”: “A prescindere dal fatto che non è certo un consiglio comunale a poter decidere chi e come può svolgere propaganda politica sul proprio territorio – ha sottolineato la candidata – nel documento che ci hanno sottoposto non c’era alcun riferimento all’antifascismo. Molto semplicemente, com’è riscontrabile dallo stesso documento, veniva richiesta l’accettazione di leggi relative al divieto di ricostituire il Pnf, di svolgere propaganda a sfondo razziale o lesiva dell’ordinamento democratico e via dicendo. CasaPound è legalmente costituita e non svolge nessuna delle attività vietate dalla legge, non abbiamo avuto quindi nessun tipo di problema a firmare il documento”.

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