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Il Tar esclude Fiamma Negrini e i Fasci Italiani del lavoro dal consiglio di Sermide e Felonica

Fiamma Negrini non è più consigliere comunale del comune di Sermide e Felonica in provincia di Mantova. Il Tribunale Amministrativo Regionale di Brescia ha dichiarato illegittima la partecipazione della lista Fasci Italiani del lavoro alla competizione elettorale dello scorso 11 giugno del 2017 escludendola. Il Tar ha inoltre cassato la richiesta di nuove elezioni.

La sentenza è arrivata nella mattinata di giovedì, dopo che le parti in causa erano state ascoltate il giorno prima. Due cittadini del piccolo comune della provincia di Mantova avevano sottoscritto il ricorso promosso e sostenuto dal Movimento Cinque Stelle dopo la clamorosa elezioni in consiglio comunale della giovane Fiamma Negrini, grazie al voto di 334 cittadini che rappresentavano poco più del 10% dell'elettorato.

Il Tribunale Amministrativo regionale ha, quindi, riconosciuto come veri i rimandi al partito fascista nel merito e nel simbolo, in cui è presente un fascio con sotto il tricolore. Nella sentenza viene accolto il ricorso e si dichiara esclusa dalla competizione elettorale la lista Fasci Italiani del lavoro che indicava Fiamma Negrini alla carica di sindaco in quanto viola una delle norme transitorie della Costituzione dove si fa divieto di partecipare alle elezioni, a qualsiasi formazione che si rifaccia a simboli o ideologie del disciolto partito fascista, per cui fuori il consigliere Negrini e dentro il primo dei non eletti di un'altra lista avente titolo.
Il tribunale non ha invece accolto la richiesta di invalidare il risultato complessivo del voto. Il ricorso chiedeva l'annullamento in quanto i voti ottenuti dalla lista dei Fasci, 334, superavano quelli di scarto fra le altre due liste in competizione, 286. Ma il Tar ha ritenuto che l'influenza della lista esclusa non fosse sufficiente a determinare un ribaltamento del risultato elettorale. Infatti secondo la giurisprudenza per annullare il voto è necessario che vi sia un “largo superamento” dello scarto fra le altre liste.Il Tar, pur ammettendo che vi sia una correzione del voto, non ritiene sufficiente lo scarto di 48 voti per annullare le elezioni perché «è infatti impossibile determinare come avrebbero votato i cittadini che hanno dato la preferenza ai Fasci – si legge nella sentenza - ma appare improbabile che tutti avrebbero scelto una sola delle due liste rimaste».
Esprime soddisfazione per l'esito del ricorso Alberto Zolezzi del Movimento Cinque Stelle che precisa: non è stato un ricorso contro una persona ma contro un tentativo di violazione della nostra costituzione.
Armando Trazzi, vice segretario del locale Partito Democratico esulta per il pronunciamento del Tar precisando : la politica tenga alta la guardia sul ritorno dei movimento fascisti.
Di tutt'altra opinione sono le considerazioni di Claudio Negrini, leader dei Fasci Italiani del lavoro, padre del consigliere Fiamma e candidato al senato per il cartello elettorale Italia agli Italiani formato da Forza Nuova e Fiamma Tricolore che dichiara: è una grave ingiustizia, uno schifo. Parlano tanto di democrazia e noi saremo i fascisti? Ho sempre rispettato le regole democratiche, precisa Negrini, mi presento da 20 alle urne, non c'è il fascismo, il nostro era un programma politico per il paese.

Se il problema era il simbolo, ricorda Negrini, lo avremmo cambiato, ma questa volta abbiamo preso l'11% e un seggio democraticamente conquistato ci è stato tolto. E questa è democrazia? Siamo di fronte ad una grave ingiustizia nei confronti della quale non ci arrenderemo soprattutto per rispetto di chi ci ha votato.

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