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Giancarlo Tulliani resta al sicuro nella casetta di Dubai

(G.p) Mentre la Procura della Repubblica di Roma chiedeva il rinvio a giudizio per l'ex presidente della Camera dei Deputati, nonché ultimo presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini, la sua compagna Elisabetta, suo padre Sergio e l'imprenditore catanese del settore delle slot Francesco Corallo per riciclaggio, Giancarlo Tulliani, il quinto rinviato a processo era al sicuro, nella sua casa di Dubai ad ammirare il mare.
Infatti Giancarlo Tulliani, ricercato su mandato internazionale per riciclaggio, aspetta a piede libero la risposta alla richiesta di estradizione presentata dai magistrati di Roma. L'ex proprietario della Casa di Montecarlo, accusato di riciclaggio (come il padre, la sorella Elisabetta e Gianfranco Fini) si è limitato a lasciare il proprio passaporto nelle mani dell'autorità giudiziaria degli Emirati Arabi.
D'altronde si tratta di una misura, necessaria e sufficiente per evitare che eventualmente se la dia a gambe levate. Come ha fatto quando ha fiutato odore di manette Giancarlo Tulliani è rimasto latitante per 7 mesi a Dubai, prima di farsi fotografare con la bella fidanzata.
Scappato dall'Italia è riuscito a farsi arrestare a novembre. Un colpo clamoroso: si è spontaneamente presentato davanti a due poliziotti dell'aeroporto di Dubai per denunciare come stalker due cronisti del programma di Giletti Non è l'Arena che lo stavano seguendo, dimenticando un piccolo dettaglio, il mandato di cattura internazionale a suo carico.
A quel punto, controllando i documenti suoi e dei giornalisti, i poliziotti arabi non hanno potuto fare a meno di notare che quello che avevano davanti era niente poco di meno che un ricercato.
Adesso resta da vedere come finirà la richiesta d'estradizione. Fra Italia ed Emirati esiste un pre-trattato che l'Italia aveva sottoscritto nel 2015, ma che richiedeva dei correttivi.
Il giudice di Dubai, in un primo momento, ha confermato l'arresto per 2 mesi, un tempo considerato sufficiente per esaminare la richiesta arrivata dalla Procura della Repubblica di Roma ed il termine scadeva a inizio gennaio.
Se non fosse che il ricercato ha chiesto e ottenuto di essere liberato dietro pagamento di cauzione. L'istanza presentata dal suo legale, oltre al pagamento di una somma di denaro prevede il trattenimento da parte della polizia araba del passaporto.
Giancarlo ha potuto quindi trascorrere il suo Natale a Dubai senza dover patire dietro alle inferriate di una cella.
E chissà non accada anche in occasione della Pasqua e chissà per quanto tempo. Alla faccia del mandato e del processo.


La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex presidente della Camera dei deputati, nonché ultimo presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini, la sua compagna Elisabetta Tulliani, con il fratello Giancarlo ed il padre Sergio: rischiano tutti di finire sotto processo per riciclaggio. Oltre all'ex leader della destra di governo che fu ed ai membri della famiglia Tulliani, il pubblico ministero Sargenti ha chiesto il processo pure per 
l'imprenditore catanese del settore delle slot Francesco Corallo. 

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