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Espulso dalla Cgil per aver difeso Forza Nuova: "Il sindacato peggio dei padroni"

Paolo Anderlucci ritorna sulla sua espulsione della Cgil di Forlì per aver difeso i diritti democratici di Forza Nuova. Il sindacalista dissidente ci ha inviato questa lettera aperta in cui contesta la legittimità dell'espulsione:

A sorpresa l’espulsione decisa dal Segretario Generale di CGIL, Paride Amanti,  è viziata da illegittimità ed emergerebbe  dalla lettura dello Statuto della Cgil al quale tutti gli iscritti sono vincolati, segretari generali compresi.   
L'adesione alla CGIL comporta l'accettazione dei principi e  norme contenute nello statuto dell'organizzazione che si descrive democratica e da qui la  democrazia quale  carattere fondante. L'espulsione, ai sensi dell'articolo 3, effettuata direttamente dalle segreterie, senza preventivamente sottoporre la procedura agli organi statutari di garanzia  può avvenire solo in caso di gravi condanne e  nel caso  l'iscritto svolga attività o affermi appartenenza ad associazioni con finalità incompatibili con lo stesso statuto (tra cui organizzazioni a carattere fascista, terroristiche, massoniche…). 
Stante che  Paolo Anderlucci,  ha esclusivamente manifestato, con la propria opinione, solidarietà a Forza Nuova per gli atti subiti VENERDI 08 DICEMBRE in P.zzetta della Misura esprimendo tuttavia ed a più riprese, la distanza intellettuale e politica  dalla formazione di estrema destra, è evidente che non vi erano estremi statutari per  l'espulsione attuata dal Segretario Generale della Cgil Paride Amanti. 
Aggiunge Anderlucci, “espellendomi e sottoponendomi ad una gogna mediatica quasi ad additarmi come fascista, il SEGRETARIO GENERALE di CGIL ha calpestato quanto sancito dall'art. 4 dello statuto, in base al quale gli iscritti e le iscritte a CGIL hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero ed il proprio diritto di critica con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione”. 
Apparentemente la vicenda assume pertanto  contorni discriminatori nei confronti del 41 enne membro del Direttivo provinciale di FILLEA e rappresentante sindacale aziendale eletto dai lavoratori, di un importante azienda del forlivese  
 “Espellendomi hanno, inoltre, negato il mio diritto al dissenso”, incalza l'uomo ed aggiunge, “se Paride Amanti avesse percepito l'incompatibilità con i principi fondanti dell'organizzazione avrebbe dovuto ricorrere al COMITATO DI GARANZIA- Il Comitato di Garanzia Cgil è un organismo statutario, una sorta di magistratura interna, con due gradi di giudizio, a cui è demandato il potere di inchiesta e di sanzione,  nei riguardi di iscritti ed iscritte”.   
Sono pronto a scommettere che la questione NON è stata sottoposta preventivamente a nessuno di questi organi, mentre  l'espulsione è stata comunicata urbi et orbi. Sono tornati i tempi delle purghe in cui piccoli uomini resi grandi dal ruolo che ricoprivano decidevano delle sorti di altri. 
Alla luce di quanto sopra si riconoscono evidenti vizi che rendono il provvedimento subito da Anderlucci ILLEGITTIMO. Una sorta di licenziamento senza né art. 18 n contestazione preventiva. Insomma peggio dei padroni.   
Sul merito confermo tutto quanto già dichiarato e sottolineo che la manifestazione dell’estrema sinistra con pezzi di Cgil poteva, semmai, essere diretta a chi aveva concesso il permesso ai due militanti di Forza Nuova, di stare in piazza, che in quel momento esercitavano pieno diritto di manifestare raccogliendo firme, concesso da  autorità pubblica. Tra l’altro quel partito risulta essersi candidato più volte alle elezioni ed essere quindi ritenuto dalle massime istituzioni, anche di sinistra,  coerente con i dettami costituzionali necessari per partecipare alle consultazioni e di conseguenza fare politica.  Dissento dalla ideologia di quel partito, ma altrettanto dissento dall’azione provocatoria e sbagliata, sia nei modi che nei soggetti a cui rivolgerla scelti dalla  Cgil.   
La  democrazia è una cosa complicata. Per effetto di chi ha nei massimi vertici, la cui inadeguatezza appare evidente, la CGIL,  in questa vicenda appare lontana dai propri ideali democratici al punto che forse, del Segretario Generale di Forlì, dovrebbe richiedere le dimissioni.

Paolo Anderlucci

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