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Il vescovo di Bergamo vieta le messe al campo dei caduti di Salò

Dopo Noli (con l'omaggio contestato a Giuseppina Ghersi) e Milano (con le corone del Comune negate ai caduti della RSI) continuano veti e divieti da parte dei vincitori della guerra civile. E' la volta di Bergamo. Ce ne informa Junio Guariento che coglie l'occasione per restituirci un piccolo pezzo di memoria familiare.

Il vescovo di Bergamo ha proibito a tutti i preti della curia di quella diocesi di "celebrare messe nel campo riservato ai caduti della RSI".  5 anni fa, durante una messa al campo dei caduti della RSI del cimitero di Bergamo, nel bel mezzo della messa, qualche "illuminato demoprogressista" fece esplodere un paio di bombe-carta. Il giorno dopo nessuna notizia su l'Eco di Bergamo. In quel campo è seppellito mio nonno, fucilato nella questura della città il 29 aprile 1945.
La condanna a morte fu firmata, fra alcuni altri assassini, da un prete che aveva un fazzoletto rosso al collo ... che rideva mentre un partigiano, prendendo nella mano il viso di mia mamma 17enne, le diceva "stanotte ci divertiamo!". Poi, dopo aver assistito alla fucilazione del padre ed essere stata rasata e linciata per le vie di Bergamo, fu lasciata a terra e dimenticata (sia dal prete che dal partigiano infoiato). Nulla è cambiato in quella città e nelle tonache bastarde che ci sguazzano da sempre.
P.S. - quelli più paciocconi sono anche i più stronzi!

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