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Fiamma Negrini e i F.i.l quando i grillini fanno gli antifa

Mentre a Roma il Movimento Cinque stelle si schiera contro la proposta di legge che punisce l’apologia del fascismo, a Sermide e Felonica, in provincia di Mantova non cade nel vuoto l’appello di segno opposto dell’onorevole  Alberto Zolezzi. Il parlamentare mantovano del movimento di Beppe Grillo alcuni giorni fa si era messo a disposizione per chiunque avesse voluto presentare ricorso contro l’elezione in consiglio comunale di Fiamma Negrini, presentatasi con la lista Fasci italiani del lavoro. Una lista che ad onore del vero, da oltre un decennio, regolarmente si presenta alla comunali di questo piccolo paese della provincia di Mantova, solo che alle amministrative di domenica 11 giugno, a sorpresa, questa lista è stata capace di conquistare il consenso di oltre il 10%  eleggendo un consigliere comunale la giovane candidato a sindaco Fiamma Negrini.
Un caso che aveva mosso anche l'intervento del presidente della Camera Laura Boldrini e del ministro dell'interno Minniti.
Ieri due cittadini, hanno presentato ricorso al Tar di Brescia contro l'elezioni in consiglio comunale di Fiamma Negrini, come riporta anche il settimanale Sermidiana.
In una nota, diffusa firmata dal coordinatore nazionale  e promotore della lista Claudio Negrini, dal presidente Giuseppe Ridulfo e dal vice segretario nazionale Vincenzo Stravolo, il movimento si difende dalle accuse che li vengono lanciate, contrattaccando.
Nota che pubblichiamo interamente.




Subito dopo le elezioni, numerose polemiche si erano scatenate contro la lista, accusata tra l’altro di aver utilizzato nel simbolo un Fascio Littorio. Due sono le obiezioni a riguardo di tali accuse: 1) La lista Fasci Italiani del Lavoro è presente sul territorio da oltre quindici anni e nessun cittadino si è mai lamentato della sua presenza alle elezioni. Al contrario, mai come oggi, è stata ben accetta, raccogliendo 343 voti pari al 10,42% 2) Il Fascio presente nella lista, non è il Fascio Littorio, utilizzato durante il Fascismo e quindi contrario alla legge Scelba, ma il Fascio Repubblicano, appartenente alla storia di Roma già diversi secoli prima di Cristo. Fascio riutilizzato da Giuseppe Mazzini quale simbolo della Repubblica Romana nel 1849 ed è rintracciabile nella simbologia del Parlamento Francese e del Congresso degli Stati Uniti d’America. Se chi ha presentato il ricorso con l'aiuto del M5S contro la nostra lista ha paura di nostri ipotetici atteggiamenti antidemocratici, noi gli rispondiamo che ci sembra molto più antidemocratico voler contestare il risultato di un elezione dopo che è stata fatta. Il risultato di un elezione è il frutto di una valutazione da parte degli organi preposti che sono la Commissione elettorale circondariale, e ancora di più della valutazione dei cittadini. Non voler accettare l'esito di una votazione ci sembra molto antidemocratico, siamo al ridicolo! Il fatto che il ricorso sia stato sponsorizzato dal M5S è grave e dimostra l’inettitudine dei componenti di questo partito, nonché una certa dose di “schizofrenia” politica da parte di essi. Il M5S, ha aspramente criticato, in questi giorni, il ddl antifascismo presentato da Emanuele Fiano, responsabile nazionale del PD con delega alle Riforme. Il testo, che dovrebbe approdare alla Camera la prossima settimana, prevede la reclusione da sei mesi a due anni per “diffusione o vendita di gaget, del Fascismo”. I pentastellati, avevano considerato tale proposta, come “liberticida”, ritenendo che essa fosse inutile, essendoci già una legislazione a riguardo, mentre l’On. Zolezzi che ha sponsorizzato il ricorso contro la nostra lista, ha dichiarato di essere “un difensore della Costituzione e dei valori antifascisti”. Il M5S, si è quindi ancora una volta palesato per ciò che è: l’alter ego del PD. Un finto movimento di protesta, con poche idee e confuse; che a parole si oppone alle politiche dell’attuale governo, ma nei fatti, ne vota i provvedimenti (si pensi alla depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina o alle unioni civili). Un movimento che afferma di essere favorevole e di fondarsi “sui principi della democrazia partecipativa” e coerentemente si prodiga affinchè non venga riconosciuto il risultato di un voto popolare. L’ennesima ipocrisia. Ipocrisia intrinseca in quelli che si definiscono “democratici antifascisti”. Per loro, la democrazia può essere concessa soltanto a coloro vengono ritenuti degni di poterla esercitare, mentre il resto è soltanto “massa da educare alle regole”. Se vogliamo essere onesti, una democrazia, vera, deve prevedere che ci siano delle forze che critichino il sistema democratico e che un eventuale “svolta antidemocratica”, può essere decisa democraticamente dal corpo elettorale, ma non è questo il nostro caso.
 Noi, tuttavia, ci difenderemo in ogni modo e in ogni dove contro questo abuso perpetrato contro il nostro Movimento e contro la nostra Consigliere Comunale Fiamma Negrini che ricordiamo è stata eletta in maniera libera e democratica da 343 persone che hanno gradito e premiato il programma elettorale presentato

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