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Tisci (MNS): no al bivacco di immigrati violenti nel cuore di Potenza

La centralissima Piazza Mario Pagano, il cuore del centro storico di Potenza, è presidiato d alcuni immigrati clandestini che si sono visti recapitare dal prefetto un provvedimento di revoca dell'ospitalità.
Un provvedimento motivato dal fatto che i clandestini si sono resi colpevoli di reiterati atti di violenza e di intemperanza. Al fianco degli immigrati si sono schierati i militanti del centro sociale occupato Anzacresa.
Su Piazza Prefettura (cosi la chiamano i potentini) diventata un accampamento abusivo è intervenuto, con una nota firmata dal coordinatore regionale Antonio Tisci, il Movimento Nazionale per la sovranità, movimento politico nato dall'unione di due distinti movimenti, La Destra di Francesco Storace ed Azione Nazionale dell'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Nota che riportiamo per intero.


Ieri sera e questa notte Piazza Prefettura è stata trasformata in un vero e proprio accampamento abusivo ad opera di alcuni immigrati clandestini, con la complicità del Centro Sociale Occupato Anzacresa che ancora continua indisturbato la sua attività illegale all’interno dell’Ex Coni.
Oggetto dell’incivile protesta è la contrarietà del centro sociale e degli immigrati al provvedimento di revoca dell’ospitalità adottato dal prefetto verso alcuni clandestini colpevoli di reiterati atti di violenza e di intemperanza.
In nessuna società civile è immaginabile né l’occupazione di una struttura pubblica né l’occupazione di una piazza per trasformarla in un accampamento così come non è neanche immaginabile che persone che si sono macchiate di atti di violenza e di intemperanza possano continuare a stare sul territorio nazionale ma devono immediatamente essere allontanate anche al fine di impedire che tali gesti diventino esempi che altri possano seguire.
Il mio invito al Sindaco di Potenza, al prefetto e al questore è di impedire in qualsiasi modo ulteriori azioni che rischino di trasformare la Città Capoluogo e, poi, l’intera regione in un bivacco incontrollato e senza regole.
Il vivere civile si fonda sul rispetto delle regole e chi è preposto al rispetto delle stesse deve adoperarsi immediatamente per il ripristino della legalità, senza nessun cedimento nei confronti dei prepotenti e dei violenti.

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