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Il blitz contro Sala di casaPound e l'indignazione a comando

Scontri ieri sera in piazza a Milano tra i militanti di Casa Pound e gli antagonisti dei centri sociali. Le tensioni sono cominciate nel tardo pomeriggio all'interno di Palazzo Marino dove gli attivisti fascisti hanno distribuito volantini contro il sindaco Sala. All' esterno dell'edificio ha provocato veri e propri scontri l'incrocio casuale con gli esponenti dei centri social del movimento antirazzista 'Nessuno è illegale', lì per manifestare a favore dell'accoglienza ai migranti. Per dividere i contendenti, impegnati in numerosi corpo a corpo, sono dovuti intervenire gli agenti in tenuta anti sommossa che hanno fatto abbondante uso dei manganelli per dividere le due fazioni e poi tenerle separate mediante un cordone di sicurezza. Gli scontri sono stati innescati dal blitz in consiglio comunale. CasaPound ha protestato per qualche ora contro le mancate dimissioni del sindaco Giuseppe Sala dopo le accuse di falso in atto pubblico e turbativa d’asta in relazione agli appalti Expo. In consiglio, durante la seduta, hanno affisso striscioni e lanciato volantini. Al blitz è seguito lo sgombero dell'aula consiliare, per evitare contestazioni. In serata alte le grida di dolore del sindaco Sala, indignato per la profanazione compiuta dagli estremisti. Un'indignazione sicuramente spropositata.

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