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Viespoli: Rivoluzione? Non è scassare un gazebo a Forza Nuova


(G.p)L'assalto antagonista al gazebo di Forza Nuova avvenuto sabato pomeriggio a Benevento rappresenta un episodio che rimanda la capitale del Sannio ad altri tempi di contrapposizioni e lotte sfociate in esiti drammatici, con tante giovani vittime.
L'ex sindaco di Benevento Pasquale Viespoli, dopo aver condannato l'episodio senza se e senza ma al collega Cristiano Vella, dalle colonne virtuali del quotidiano irpino Otto Pagine,  confuta in un articolo il paragone con gli anni 70 in quanto anni carichi di ideologie e di cultura affermando di vedere oggi soltanto schegge impazzite.


Un gazebo distrutto, qualche schiaffo: è il bilancio dell'aggressione subita dai componenti di Forza Nuova sabato scorso a Benevento. Erano impegnati a Via Perasso nella distribuzione di volantini contro adozioni gay e “ius soli” quando sono stati aggrediti da un gruppo di giovani, che gli ha distrutto il gazebo e gli ha provocato qualche contusione.
Un episodio che rimanda ad altri tempi, di contrapposizioni e lotte sfociate spesso in esiti drammatici, con tante giovani vittime.
Anni di cui ha memoria Pasquale Viespoli, ex sindaco di Benevento, ex segretario provinciale del Movimento Sociale Italiano.
Viespoli ha condannato l'episodio senza se e senza ma, rifiutando tuttavia un paragone con gli anni di piombo: “Innanzitutto condivido il comunicato di Fratelli d'Italia: bisogna uscire dalla logica della demonizzazione dell'avversario. Però francamente ho molta difficoltà a immaginare un paragone con gli anni 70, che erano carichi di ideologia, anche di cultura: oggi vedo più che altro schegge impazzite”.
Secondo Viespoli quegli anni vanno indagati, anche oggi, o forse oggi di più: “Già allora c'era chi voleva evitare una contrapposizione generazione: c'era chi non riteneva che il nemico fosse dall'altra parte, ma che fosse il sistema. Io c'ero in quegli anni, ero in piazza, dove dovevo stare, ma convinto che il vero antagonismo fosse la forza delle idee, non violenza. Erano anni difficilissimi, complicati per tutti, spesso sul filo del baratro...ma sono orgoglioso che almeno sul piano locale si riuscì ad evitare che la situazione degenerasse. Intendiamoci: episodi di forte contrapposizione ci sono stati eccome, ma ci siamo fermati alla linea di confine”.
E quando chiediamo cosa ci fosse oltre quella linea Viespoli è chiaro: “Quel girone infernale che si è visto altrove...il terrorismo...”. Ritornando ai fatti attuali Viespoli, uscendo anche dalla dimensione prettamente locale, ma prendendo anche in considerazione altri momenti di tensione come quelli che hanno accompagnato l'arrivo di Salvini a Napoli, si rivolge sia agli aggressori che agli aggrediti: “Evitate trappoloni: lo dico esprimendo solidarietà a chi ha subito e illudendomi di poter discutere con chi ha aggredito: è uno sfogatoio pensare che l'altro da sé sia nemico, la rivoluzione non è certo rompere i gazebo di Forza Nuova. La vera capacità è credere nella forza delle proprie idee, non dei propri muscoli. D'altronde basta ripassare un po' di storia: le rivoluzioni le hanno fatte sempre quelli con le idee, non certo i muscolari”.

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