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DeMa "Regala" 24 Beni. Il Boom Dei Centri Sociali.La Denuncia Del Consigliere Nonno

(G.p)La collega Marina Cappitti, dalle colonne del quotidiano Metropolis, che oggi compie 13 anni, con una interessante inchiesta, che riportiamo per intero, ci informa che sono triplicati nell'era De Magistris, gli immobili comunali assegnati all'attivisti.
L'elenco dossier grazie all'intervento del consigliere comunale di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale Marco Nonno, finisce sui tavoli della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti


Sono triplicati gli immobili comunali occupati dai centri sociali, da quando Luigi De Magistris,che proprio tra i loro attivisti ha buona parte del suo bacino elettorale, è sindaco di Napoli. 
Occupazioni su cui ora si chiede conto, a partire delle spese delle utenze fino agli eventuali mancati introiti che sarebbero potuti derivare da un diverso utilizzo.
Il post Salvini
L'elenco-dossier finisce in Procura e alla Corte dei Conti all'indomani del corteo anti-Salvini, promosso da attivisti dei centri sociali e comitati, terminato con scontri violenti, quartiere messo a ferro e fuoco e 34 feriti, tra cui molti agenti .
In ben una trentina di locali gli attivisti dei centri sociali tengono le loro attività con l'ok del sindaco "della rivoluzione che si fa governando".
A governare, di certo, negli immobili comunali sono loro. La parte del leone la fa naturalmente Insurgencia che sostiene in prima linea il sindaco e che ha eletto anche una rappresentante in consiglio comunale, Eleonora De Majo ed ha un componente nel coordinamento di deMa, il suo fidanzato Egidio Giordano.
Le strutture
Cosi Napoli non ha solo il lungomare liberato, ma anche Largo Baracche Liberato: situato nell'omonimo largo dei Quartieri Spagnoli, ed occupato lo scorso 3 giugno, poco primo delle elezioni, da alcuni membri del Laboratorio Insurgencia.
Ma ci sono anche Santa Fede Liberata ex oratorio e conservatorio di proprietà comunale, occupato a dicembre del 2014 da un gruppo vicino a Zero81, a sua volta nato da una scissione di Insurgencia.
E ancora Scugnizzo liberato, l'ex carcere minorile, in via salita Pontecorvo occupato da Scacco Matto che insieme all'associazione Davide Bifulco, il ragazzo ucciso da un carabiniere a Soccavo perché non si era fermato all'alt, da luglio del 2015 occupa anche una scuola ristrutturata di proprietà comunale.
Poi la Galleria Liberata in piazza Museo Nazionale, dove il Carc Uds ha occupato locali di proprietà del Banco di Napoli ed il Giardino Liberato,di proprietà del Comune e facente parte del convento, dove dal 2012 c'è il comitato abitanti Materdei.
La nuova era
Ai dieci locali occupati prima dell'amministrazione De Magistris se ne sono aggiunti con l'arrivo dell'ex pm ben altri 24. Uno per tutti: l'ex Opg Je So pazz, l'enorme e bellissimo ospedale psichiatrico abbandonato da anni di proprietà dello Stato, acquisito dal Comune ed assegnato agli attivisti.
Affidato dall'amministrazione comunale al collettivo La Balena, che l'aveva occupato abusivamente , anche l'Asilo Filangieri immobile di pregio nel cuore del centro storico di Napoli ed ex sede del Forum delle Culture. Locali inseriti nell'elenco degli immobili in dismissione e in molti casi, occupati poco dopo. Come l'ex annona alla rampe Brancaccio presa d'assalto da Magnammece o Pesone movimento che a scopo abitativo ha occupato anche Villa De Luca, l'ex scuola media Schipa sgomberata e rioccupata dopo due anni, l'ex Asl Materdei per citarne alcuni. Donato al Comune e inserito nel patrimonio demaniale in vendita l'edificio chiamato Villa Medusa, occupato da iskra Bagnoli che ha preso possesso anche del Lido Pola.
L'accusa
Tanti i locali universitari occupati a volte abbandonati come la Mensa Occupata, ma altri invece sottratti al loro utilizzo come nel caso dell'Auditorium Carla e Valerio Verbano di proprietà dell'Adisu.
E' giunto il momento di fare luce, chiede il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Marco Nonno, inviando il dossier ai magistrati ed una lettera al sindaco di Napoli Luigi De Magistris, sulle occupazioni e sulle assegnazioni, ma soprattutto a chiarire se e quanto il Comune ci rimette anche economicamente.

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