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Salvini a Palermo alla conquista della ex Terronia. Tour fra chiese, santuari e cannoli, contestazioni degli studenti

(G.p) Il felpato Matteo Salvini, leader indiscusso della Lega Nord per l'indipendenza della Padania ed aspirante candidato alle primarie del centro destra, è stato protagonista di un tour politico in Sicilia, dove nella prossima primavera ci saranno le elezioni regionali ed amministrative e forse anche quelle politiche accompagnato dai deputati siciliani del movimento Alessandro Pagano ed Angelo Attaguile.
Questo tour che parte da Capaci ed arriva fino al Santuario di Santa Rosalia,passando per la Cattedrale di Palermo per un doveroso omaggio a Federico II con annessa contestazione dei giovani della sinistra antagonista, alla ricerca di nuovi consensi e simpatie tra gli autonomisti e gli orfani della democrazia cristiana, ci viene raccontato, con un interessante articolo, dal quotidiano La Repubblica.
Articolo che riportiamo fedelmente.



Salvini alla conquista della (ex?) Terronia. Da Capaci al santuario di Santa Rosalia, il leader della Lega non ha sottratto alla sua visita palermitana alcuna puntata simbolica. Tutto alla vigilia dell'anno elettorale più caldo per l'Isola, con amministrative, Regionali e l'ombra delle Politiche. "Sono in Sicilia per testimoniare che la nostra battaglia è per unire Nord e Sud - dice Salvini davanti alla stele che ricorda l'eccidio di Capaci - oggi sono a Palermo e domani a Milano. C'è bisogno di elezioni subito, c'è voglia di partecipare, i nostri giovani hanno il diritto di vivere in Italia, in Sicilia come a Milano senza scappare all'estero per andare a lavorare". Con il segretario ci sono i deputati siciliani del movimento, Alessandro Pagano e Angelo Attaguile, e il responsabile economico Armando Siri.


Seconda tappa alla Cattedrale di Palermo, con omaggio alla tomba di Federico II: lì ad attenderlo c'è una protesta di un drappello di studenti che manifesta dietro uno striscione che recita "La Sicilia ai siciliani. Itivinni (andatevene, ndr) in Padania". Gli studenti tentano di occupare la Cattedrale ma sono stati a forza dal polizia e carabinieri.


Salvini ascolta da don Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale, le spiegazioni sui mosaici, si sofferma davanti al sepolcro di padre Pino Puglisi, con il suo tablet immortala tutto. Anche sul sagrato della chiesa rilascia qualche dichiarazione: "La nostra speranza di ricompattare il centrodestra c'è sempre, ma non a tutti i costi e non con tutti. Con Alfano non avremo sicuramente a che fare: non lo voglio vedere neanche dipinto sui muri". Giudizio non meno tenero sul governatore Crocetta: "E' come Gentiloni, non puoi sparare sulla Croce rossa. Sono come il latte, ormai in scadenza: sono finiti". Un attacco ai 5 stelle per il caso Marra: "I romani, finalmente, si meritano un sindaco normale: M5S ha fallito dove sta governando". Ma Salvini in questo ragionamento mette dentro anche il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala che si è autosospeso dopo aver appreso di essere indagato in qualità di ex commissario di Expo: "Ora i milanesi si meritano di capire se c'è ancora o meno un sindaco".Per la Sicilia, un tempo per la Lega emblema di un Sud piagnone e parassita, le parole sono al miele: "Mi piacerebbe tanto che Palermo riuscisse a ricordare che un tempo è stata la capitale di un impero. Poi è stata vilipesa, ma quello che era può tornare a essere. Una terra così - ha concluso - non si merità il 56 per cento di disoccupazione giovanile".

C'è tempo persino per una colazione con un cannolo siciliano in un bar della città. Salvini, di cannoli, alla fine ne ha ordinati un chilo.
Prima della classica acchianata (scalata, ndr) su Monte Pellegrino, per fare visita al santuario di Santa Rosalia. Anche questa una tappa non priva di valore simbolico, visto che in Sicilia Salvini dialoga soprattutto con un elettorato cattolico ortodosso, e con esponenti del mondo autonomista. Gli stessi che lo accolgono al convegno dell'Astoria Palace. In serata festa di Natale con 700 invitati (che hanno contribuito alle spese con 12 euro a testa) in un locale vicino al porto.

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