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Alemanno, cade l'accusa per mafia: è la fine di un incubo


(G.p)La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto al giudice per le indagini preliminari l'archiviazione dell'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso contestata all'ex sindaco di Roma, nonchè leader della destra sociale nel Popolo della Libertà, Gianni Alemanno, nell'inchiesta Mafia Capitale.
Il collega Salvatore Dama, dalle colonne di Libero, intervista Gianni Alemanno su Mafia Capitale, l'attuale situazione di Roma, il suo futuro politico e l'attuale situazione dell'italico centro destra.
Una intervista che pubblichiamo per intero.


E' la fine di un incubo iniziato il 2 dicembre 2014, quando arrivarono i carabinieri a casa mia. Avere sulle spalle per due anni l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso è stato per me veramente il massimo dell'infamia. I pm di Roma hanno chiesto al gip di archiviare il 416 bis per Alemanno. E il fatto che proprio la procura, di sua iniziativa e con grande onestà intellettuale, chieda il proscioglimento, vuol dire che si chiude definitivamente questa pagina terribile.



Mafia capitale fu il caso giudiziario dell'anno. Ha la sensazione che l'andamento dei processi stia un pò smitizzando i teoremi dell'accusa?
Aspettiamo l'esito dei processi. Però più si va avanti e più appare evidente che la corruzione riguardo i gangli burocratici del Comune e non la politica, soprattutto quella di centro destra. Quando esplose il caso sembrava che fosse la giunta Alemanno ad aver portato la mafia a Roma

Respinge questa accusa?
E' il tempo ad aver dimostra che non fu affatto cosi

Nel frattempo è caduta la giunta di Ignazio Mario e adesso al Campidoglio siede Virginia Raggi, che stenta a partire. Quella poltrona è maledetta?
Più che maledizione è una questione di sottovalutazione della gravità dell'incarico.

Falliscono tutti.
La crisi economica ha fatto da spartiacque. Prima del 2008 il comune sopravviveva dopodiché fare il sindaco di Roma è diventato un peso straordinario. Noi abbiamo contenuto la situazione. Marino e ora la Raggi sono stati travolti dall'enorme difficoltà di amministrare la capitale.

La Raggi non riesce neanche ad ingranare la prima.

Non si confronta con i guai di Roma perché è ancora alle prese con i problemi interni ai Cinque Stelle.

Uno di questi problemi si chiama Raffaele Marra. E lei lo conosce bene.
Con Marra non ho rapporti dal 2009 quando lui se ne andò dal comune.

Come mai?Non si sentiva adeguatamente valorizzato da me. Voleva incarichi più importanti. Con lui ho rotto. Però non si può emettere una condanna perpetua nei confronti di un dirigente per il solo fatto di aver collaborato con il centro destra.

Archiviata l'accusa per mafia, adesso Alemanno che cosa vuole fare?
In questi due anni sono stato un semplice militante politico. Ora mi metto a disposizione della causa.

Quale?
L'unità del centro destra. Soprattutto se serve a dare valore a grandi battaglie come quella di Libero, di superare la moneta unica.

Su temi come l'euroscetticismo c'è una grande divaricazione nel centro destra

Abbiamo l'obbligo di essere uniti.O il paese finisce nella mani dei grilli.Non è questione di posizionamento tra moderati ed identitari. L'euro è il primo problema dell'Italia. Per uscire dalla crisi dobbiamo recuperare sovranità monetaria.

Cosa pensa di Parisi?
Persona intelligente e qualificata. Ma se si allinea alle tesi di Bruxelles rischia di essere la fotocopia di Renzi

E' lui il futuro?

Io credo molto nelle primarie.Deve essere il popolo di centro destra a decidere il leader e a scegliere quale proposta politica far prevalere.








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