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Gli aforismi di Giorgia Meloni su facebook : D'Annunzio non ha nulla da invidiare a Che Guevara

(G.p) Giorgia Meloni, leader indiscussa di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale, in attesa della nascita della sua primogenita, ha inaugurato una sezione culturale del suo profilo facebook con un aforisma di Gabriele D'Annunzio (Memento audere semper), in ricordo delle imprese del vate pescarese lanciando uno strano paragone con Ernesto Che Guevara come ci racconta l'Huffington Post con un interessante articolo, che pubblichiamo per intero.


In pausa dall'attività politica per la pausa estiva e la maternità ormai imminente,Giorgia Meloni ha deciso di impiegare il proprio tempo libero in attesa della nascita della sua piccola donando quotidianamente qualche aforisma al popolo di Facebook. Da oggi e per tutto agosto, infatti, la fondatrice di Fratelli d'Italia e recente candidata a sindaco di Roma posterà sul suo profilo una frase celebre, un ricordo di un intellettuale del passato. A giudicare dall'esordio della sua rubrica, ci sarà da aspettarsi il ripasso dei grandi classici, ma soprattutto della Destra.


La Meloni ha infatti inaugurato la "sezione culturale" del suo profilo Facebook con un famoso aforisma latino di Gabriele d'Annunzio, Memento audere semper ("Ricordati di osare sempre"), imperativo che è stato sfruttato ampiamente in era fascista e anche post-fascista negli anni '70. L'aforisma, del resto, è stato commentato dalla stessa futura mamma, che ha ricordato le imprese belliche del Vate Pescarese e che ha lanciato una frecciatina alla Sinistra e alla scuola pubblica italiana.
"Un grande italiano che non ha nulla da invidiare a un qualunque Che Guevara, che pure tanti giovani amano indossare sulle loro magliette" ha scritto la Presidente di Fratelli d'Italia. E ha poi aggiunto: "Secondo me i ragazzi dovrebbero studiare sui libri di scuola in maniera più approfondita la figura di D’Annunzio non limitandosi a leggere La pioggia nel pineto".

Le parole della politica romana hanno scatenato una serie di commenti positivi da parte dei suoi sostenitori, che hanno lanciato l'affondo contro la scuola pubblica - considerata da sempre baluardo dalla Sinistra - e contro la memoria del Che. "Secondo me i libri di storia andrebbero riscritti tutti perché dal dopoguerra ad oggi sono stati tutti manipolati dell'ideologia comunista" afferma un utente, mentre uno studente appena "sopravvissuto" alla Maturità afferma: "Nel mio libro, il Vate è trattato malissimo, considerato 'nazionalista becero'. Il problema, oltre agli studenti che si interessano poco, sta in chi scrive i libri, che spesso è un compagno". Infine, c'è chi sfoggia tutta la sua nostalgia del Ventennio e chiosa: "Paragonare il Vate con un criminale comunista mi pare un tantino sopra le righe".

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