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Dopo i blitz contro Caritas e Partito Democratico ecco la denuncia e il processo per gli Skinhead

Dopo i blitz contro Caritas e Partito Democratico ecco la denuncia e il processo per gli Skinheads
Dopo il blitz di novembre in cui l'Associazione Culturale Veneto Fronte Skinheads, legata all'estrema destra, aveva colpito le sedi della Caritas Tarvisina e del Partito Democratico di Oderzo andando ad affiggere volantini e sagome di cartone per ammonire contro il "business dei migranti", ecco arrivare negli ultimi giorni l'avviso che si andrà a processo a causa di molteplici denunce arrivate da tutta Italia in merito noon solo agli episodi sopracitati, ma anche molti altri avvenuti in tutto lo Stivale.




Dopo i blitz contro Caritas e Partito Democratico ecco la denuncia e il processo per gli Skinheads


   Dopo il blitz di novembre in cui   l'Associazione Culturale Veneto Fronte Skinheads, legata all'estrema destra, aveva colpito le sedi della Caritas Tarvisina e del Partito Democratico di Oderzo andando ad affiggere volantini e sagome di cartone per ammonire contro il "business dei migranti", ecco arrivare negli ultimi giorni l'avviso che si andrà a processo a causa di molteplici denunce arrivate da tutta Italia in merito noon solo agli episodi sopracitati, ma anche molti altri avvenuti in tutto lo Stivale.

Proprio per questo motivo, il Veneto Fronte Skinheads ha deciso in queste ore di dire la propria in merito, come da comunicato integrale che ora riportiamo:

"L'Associazione culturale Veneto Fronte Skinheads rivendica, con questo comunicato, l'azione compiuta nella notte nei maggiori capoluoghi del nord Italia e a Cagliari, che vuole rimarcare come, a distanza di sei mesi dal blitz contro le sedi di Caritas e Partito Democratico, la nostra lungimiranza sia stata ampiamente confermata da tanti fatti di cronaca. In quell'occasione il Veneto Fronte Skinheads aveva voluto simbolicamente colpire, pacificamente e solo a livello politico, le istituzioni che ammantate di filantropismo interessato, lavorano incessantemente per favorire l'immigrazione clandestina (mediaticamente travestita da crisi umanitaria), un'integrazione forzata che all'atto pratico rimane un totale fallimento, nonchè un triste e masochistico processo di cancellazione della nostra identità, cultura e tradizione".

"Nel corso di questi sei mesi abbiamo visto che tutte le nostre accuse sono state suffragate da fatti di cronaca che hanno ampiamente dimostrato come la gestione dei profughi sia un business milionario con propaggini nel mondo della criminalità organizzata, cosa resa pubblica e ancor più evidente dal libro di Mario Giordano "Profugopoli". La stessa Caritas ci ha dimostrato come buona parte degli abiti usati, donati dai cittadini per beneficienza e raccolti negli appositi contenitori, venga poi rivenduto ai mercatini dell'usato, invece di finire ai veri bisognosi, mentre solo una minima parte dei relativi guadagni viene poi destinato per lo scopo prefisso, come avevamo denunciato nel comunicato che rivendicava la nostra azione".


"Per aver detto la verità abbiamo subito perquisizioni domiciliari, denunce, nomi sbattuti sui giornali e dovremo affrontare un processo che ci vede falsamente accusati di minacce e vandalismo, mentre la nostra unica colpa è quella di aver attaccato dei centri di potere, andando a toccare un nervo scoperto che è un vero tasto dolente di questa società ipocrita, che predica bene e razzola molto male, pronta a tacciare di xenofobia e razzismo chiunque abbia un pensiero non allineato al loro "politicamente corretto", mentre sfrutta allegramente profughi ed immigrati per i propri sporchi interessi. Sempre più ferocemente".

Fonte Treviso Today

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