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Lamezia Terme:Casapound ammaina la bandiera europea dall'ufficio delle politiche sociali contro l'olio tunisino

(G.p)La sezione di Lamezia Terme di Casa Pound Italia ha organizzato un flash mob a difesa dell'agricoltura italiana furoi alla sede delle politiche sociali su corso Numistrano. I militanti del movimento che fa riferimento a Gianluca Iannone hanno ammainato la bandiera dell'Unione Europea per dimostrare la propria contrarietà all'importazione dell'olio tunisino.
Il sito Lamezia informa, con un interessante articolo, che pubblichiamo per intero, ci racconta questa manifestazione in difesa dell'agricoltura italiana.




Si è svolto stamattina il flash mob organizzato dalla sezione lametina di CasaPound Italia a difesa dell'agricoltura italiana. I militanti del movimento che fa capo a Gianluca Iannone si sono recati presso la sede delle politiche sociali su corso Numistrano, ed hanno ammainato la bandiera dell’Unione Europea. «L’obiettivo – afferma Massimiliano Cerminara coordinatore provinciale di CasaPound Lamezia – è quello di sottolineare la nostra contrarietà all'importazione dell'olio tunisino. Lo scorso gennaio la Commissione commercio internazionale del Parlamento europeo ha approvato l’importazione senza dazi di 35.000 tonnellate di olio di oliva proveniente dalla Tunisia. Si tratta di una decisione inaccettabile che ha avuto la complicità del PD che, ancora una volta, ha dimostrato di essere un nemico della Nazione. Questa scellerata presa di posizione da parte dell’Unione Europea, che dà il via libera all’importazione di sempre maggiori quantità di olio tunisino, rischia di danneggiare ulteriormente un settore già in crisi da tempo».

Cerminara rimarca come «in molti hanno messo in evidenza la pericolosità di questa scelta. Da più fronti è stato spiegato come l’apertura delle frontiere possa mettere seriamente a rischio quasi un terzo dei quasi 5mila frantoi attualmente in funzione. Infatti, così facendo le importazioni dell’olio dalla Tunisia, che già nel corso del 2015 sono aumentate del 481%, ottengono un’ulteriore agevolazione con l’immissione a dazio zero di 35 mila tonnellate di olio. Inoltre, - incalza - queste vanno ad aggiungersi agli altri arrivi facilitati già previsti, ovvero 56.700 tonnellate, per un totale di 90 mila tonnellate di olio tunisino, un prodotto a basso costo, di scarsa qualità, che metterà definitivamente in ginocchio la nostra produzione

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