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2 novembre 2012-2023: undici anni fa la morte di Pino Rauti. Lo speciale di Fascinazione/1




Undici anni fa moriva a Roma Pino Rauti, un leader assai controverso. Alla sua figura Fascinazione dedicò allora uno speciale con più di venti post. che vi ripropongo in comodo elenco, con il primo capoverso:




1. http://www.fascinazione.info/2012/11/e-morto-rauti-un-protagonista-ancora.html
Apprendo della morte di Pino Rauti da più fonti praticamente in contemporanea. Su Fb c'è l'invito esplicito di Ciro Pellegrino a scriverci su: scorro la discussione che gronda di insulti per il personaggio. L'odio livoroso nei confronti dei morti mi disgusta ma c'è dell'ironia nel fatto che questo rigurgito antifascista sia destinato a una persona che dai fascisti "duri e puri" era considerato un servo degli americani (a partire dalla sua figura un ex militante rautiano, Vincenzo Vinciguerra, ha coniato la categoria di "neofascisti atlantici di servizi", poi rilanciata dalla rivista 'Avanguardia', che è cosa diversa dallo storico gruppo di Stefano Delle Chiaie, e fu fondata più di vent'anni fa da un rautiano trapanese, Leonardo Fonte) e un infame (un commando dei Nar progetta la sua esecuzione e solo l'intercessione di uno dei leader carismatici della galassia guerrigliera nera fa stornare il bersaglio). 

2. http://www.fascinazione.info/2012/11/cosi-gli-extraparlamentari-del-terzo.html
I ricordi di Paolo Caratossidis, Roberto Fiore, CasaPound, Roberto Bussinello


3. http://www.fascinazione.info/2012/11/speciale-pino-rauti-cosi-i-postfascisti.html
I ricordi di Paola Frassinetti, Francesco Storace, Luciano Lanna, Roberta Capotosti, Angelo Mellone

4. http://www.fascinazione.info/2012/11/speciale-pino-rauti4-ancora-i-ricordi.html
Ancora ricordi: Giorgio Ballario, Assunta Almirante, Flavia Perina, Fabio Granata, Alfredo Mantovano, Filippo Rossi, Luca Taveri

Il mio viaggio nella "Fascisteria" (parlo ovviamente della prima edizione del 2001, un'opera che oggi considero imperfetta e squilibrata ma che pure mi dicono non essere priva di pregio) parte proprio da Pino Rauti, scomparso questa mattina all'eta di 85 anni. E quindi con rigore filologico posto qui il primo capitolo del libro, segnalando tagli e inserendo qualche nota a margine (in corsivo e parentesi quadra). Le note a fine capitolo mancanti sono collegate a passi tagliati.

La morte di Rauti fu anche occasione di una polemica con Aldo Giannuli, che pubblicò sul suo blog un anticoccodrillo: 
L’incipit: E’ uso rammaricarsi della morte di un avversario politico riconoscendone cavallerescamente i meriti e le virtù. Non è questo il caso. Non scriviamo della morte di Rauti per ricordare la grande mente politica di cui alcuni parlano (e di cui noi non riusciamo a trovare traccia) o per dire che ci mancherà… Non ci mancherà affatto. Piuttosto ci sembra il caso di scriverne per registrare il grande difetto di memoria di questo paese e lo scarso professionismo di tanti giornalisti.  
umt: Aldo Giannuli fa, per molti versi giustamente, le pulci alla sciatteria giornalistica. Ma incorre in un errore sostanziale anche egli: Rauti non è sempre stato l’estrema destra del partito. Nel 1976, infatti, con la teoria dello “sfondamento a sinistra” sposta i suoi militanti sul terreno dell’impegno sociale. E l’idea di poter pescare a sinistra, durante la sua breve segreteria, dopo la caduta del Muro di Berlino sarà uno dei suoi errori principali, che porterà il Msi ai minimi storici e lui alle dimissioni dopo una disfatta elettorale.

Seguì un'ulteriore replica, in cui Giannuli ribadì il suo dissenso. Rauti "di sinistra" mai e poi mai: 
Diversi intervenuti sia sul blog che sul mio profilo Fb ritengono ingiustificato quello che ho detto a proposito di Rauti “fascista di sinistra”. C’è chi, usando come pseudonimo quello che Rauti (con Giannettini) usò quando era al servizio del generale Aloja (Flavio Messalla) mi invita a documentarmi e leggere Rauti: l’ho fatto per oltre 25 anni e mi pare di aver scritto qualcosa in proposito, che è possibile trovare ancora in libreria; in compenso io noi so chi si celi dietro all’infausto pseudonimo di Messalla. Anche Ugo Maria Tassinari, che di storia della destra ne sa, mi dice che Rauti era un fascista di sinistra, antioccidentale, antiamericano ecc.  

6. La destra istituzionale omaggia l'intellettuale rigoroso, il militante di base l'amico e il maestro

Accanto ai messaggi ufficiali e le prese di posizione politiche in omaggio al leader politico scomparso, e quasi a fare da contrappeso al nutrito fuoco di sbarramento degli avversari, sono numerose anche le testimonianze di affetto di militanti di base personalmente legati a Pino Rauti. Io ne riporto uno che mi è stata offerta oggi pomeriggio. 
"Sguardo verso il Sole, fucile verso terra..." Josè Antonio Primo de Rivera. Ti saluto così, Pino.
Così, sulla mia bacheca di Facebook ha postato Ferdinando Parisella: "E così, di colpo, per l'ennesima volta, ti scorre la vita davanti. Pino Rauti, il mio maestro, il mio primo "vero" ispiratore, l'amico di famiglia, l'uomo che in casa da ragazzino, mio Padre mi ha fatto conoscere appena uscito dalla galera. E poi, la necessità, diceva Lui, di leggere, leggere, leggere, cominciando da Orientamenti. Sì, via degli Scipioni 268. LEGGI TUTTO

Dalla fondazione dei Far alla nascita della corrente giovanile evoliana

Proseguiamo nel lavoro di ricostruzione della figura storica di Pino Rauti, massima espressione umana di una corrente minoritaria ma importante del neofascismo italiano. E partiamo dalle origini, dal primo dopoguerra. Il testo è il primo capitolo del libro Naufraghi (con opportuni tagli)

I FASCI D’AZIONE RIVOLUZIONARIA sono fondati nell’ottobre 1946 a Roma come organizzazione unitaria clandestina del neofascismo rivoluzionario con una distinta struttura paramilitare, l’ESERCITO NAZIONALE ANTICOMUNISTA. Una scelta obbligata perché i leader, Romualdi e Baghino, erano condannati a morte per attività antipartigiane. Sono ammessi solo i reduci di Salò (iscritti al partito o militari) e i “non collaboratori” con il regime democratico e gli invasori. Aderiscono gruppi di diversa natura con articolate posizioni politiche: il carattere anarchico è componente essenziale dell’antropologia fascista. LEGGI TUTTO 

I funerali di Rauti hanno lasciato una traccia importante, con una clamorosa gazzarra contro la presenza del suo rivale storico, Gianfranco Fini, all'epoca ancora Presidente della Camera:

12. http://www.fascinazione.info/2012/11/oggi-i-funerali-di-rauti-piazza-venezia.html 
C'è chi, per rispetto a Rauti, contesta la fiera dell'ipocrisia. E' il caso di Lucilla Parlato, la figlia di Antonio, uno dei suoi più stretti sodali, prematuramente scomparso. E la morte del leader diventa l'occasione per uno straziante dialogo con il Padre e una riflessione amara sulla triste fine di quella comunità e di come nessuno, nel suo ricordo, abbia provato a restituire "quante speranze, idee, iniziative e sogni... ma anche di come sono finiti male, di come alla fine al di là di ciò che resta dentro ciascuno di quelli che ne hanno fatto parte in qualsiasi forma o modo, si siano poi frantumate come onde sugli scogli le possibilità che quei sogni diventassero concretezze. La destra sociale non è mai diventata realtà, è stata dimenticata da molti e resta sinceramente nel cuore di pochissimi".

13. http://www.fascinazione.info/2012/11/rauti-story13-larrivo-di-fini-ai.html
E per qualche minuto, ai funerali di Pino Rauti, è risorto il Msi. L'arrivo del presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha scatenato la bagarre. Sia fuori dalla Chiesa sia all'intero della Basilica di san Marco è esploso un boato di 'buu', 'vattene' 'merda' e 'fuori, fuori'. Come nelle migliori occasioni congressuali. Con una piccola differenza sostanziale: che stavolta a proteggere il "tavolo" non ci sono i pugili di Angelino Rossi buonanima ma gli ultraprofessionali addetti alla scorta del presidente della Camera. La violenza della contestazione e stata tale che la cerimonia è stata sospesa e solo dopo qualche minuto è stata la figlia di Rauti a prendere la parola per chiedere il silenzio dei partecipanti

14. http://www.fascinazione.info/2012/11/rauti-story14-e-sulla-presenza-di-fini.html
I funerali di Pino Rauti si sono conclusi con il rituale del Presente. All'uscita dalla basilica di San Marco del feretro è partito per tre volte l'appello: "Camerata Pino Rauti". In centinaia hanno alzato il braccio e gridato "Presente". E' seguito, meno esteso, il lancio dello slogan "Boia chi molla è il grido di battaglia". In chiesa, dopo l'omelia ha preso la parola il nipote Manfredi, che ha letto alcuni passi dei Canti pisani di Ezra Pound. Sua madre Isabella, che aveva inutilmente chiesto di interrompere la contestazione a Fini per rispetto al morto e alla famiglia, ha colto l'occasione per spiegare che la scelta della camera ardente a via della Scrofa era naturale, essendo rimasta quella, nell'immaginario collettivo, la sede del Movimento sociale.

A questo punto credo proprio sia necessario un secondo post ... (1 - continua)

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