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Bologna: i centri sociali contro Salvini e il Cav per il corteo dell'8 novembre

Domenica otto novembre, in quel di Bologna avrà luogo la manifestazione anti Renzi intitolata Liberiamoci e ripartiamo organizzata dalla Lega Nord per l'indipendenza della Padania, alla quale parteciperanno anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, Francesco Storace, segretario nazionale de la Destra, Casa Pound Italia ed infine, anche Silvio Berlusconi leader di Forza Italia.
Sarà una manifestazione senza simboli di partito, che dimostrerà la necessità e l'urgenza di un centro destra unito e coeso, alternativo al renzismo.
Domenica 8 novembre, nella dotta Bologna non ci sarà solo la manifestazione Liberiamoci e ripartiamo proposta dalla Lega Nord ma anche l'immancabile contro manifestazione della sinistra antagonista bolognese e dei collettivi studenteschi, che già si distinsero l'anno scorso con la contestazione violenta contro Salvini in visita nel campo nomadi..
Il collega Antonio Rapisarda, dalle colonne de il Tempo, storico quotidiano romano,con un interessante articolo, intitolato I centri sociali contro Salvini e il Cav ci racconta l'immancabile contromanifestazione dei centri sociali e dei collettivi studenteschi bolognesi

L’8 novembre a Bologna contromanifestazione dei collettivi studenteschi. Il sindaco Pd plaude all’iniziativa: "La libertà di opinione garantita a tutti"

Bologna ci sarà anche «Noi contro Salvini». Già, l’8 novembre, a fronte dell’appuntamento «Liberiamoci e ripartiamo» promosso dalla Lega Nord a cui hanno aderito già Fratelli d’Italia, La Destra e CasaPound, è prevista anche l’immancabile contromanifestazione organizzata dai centri sociali e dai collettivi studenteschi bolognesi.
Certo, in parte la preparazione al «benvenuto» al leader della Lega dalla galassia di sinistra è goliardica - dai «Tortellini contro Salvini», uno degli slogan virali in queste ore, ai riferimenti al frasario leghista, come «respingimenti» e «ruspe», riutilizzati contro Salvini – ma sono in tanti a temere tensioni, data l’alta concentrazione di realtà antagoniste e la particolare storia di Bologna, una delle culle del vecchio Pci. Non è caso che fin dall’annuncio del segretario leghista della manifestazione nel capoluogo emiliano la reazione degli antagonisti è stata più che vivace: subito sono sorte pagine facebook come quella «Liberiamo Bologna da Salvini» mentre continua in città l’azione di «marketing» con i banner «Mai con Salvini, Bologna non si Lega» affissi nelle vetrine di negozi e ristoranti.
Per capire, poi, che tipo di esasperazione stia montando basti pensare che tra le iniziative organizzate in progetto vi è anche una riedizione, il giorno prima dell’appuntamento leghista, della «battaglia di Porta Lame», quando nel ’44 i partigiani si opposero ai tedeschi e ai miliziani della Rsi. Insomma a Bologna da sinistra l’arrivo di Salvini lo hanno preso sul serio. Si prevede, quindi, una riedizione di ciò che è avvenuto a Roma il 28 febbraio quando i centri sociali romani organizzarono una due giorni di protesta contro lo «sbarco» di Salvini nella Capitale minacciando di bloccare la città. Tutto poi filò liscio, senza alcun contatto tra le due piazze, grazie anche a un imponente dispiegamento di forze dell’origine. Certo, nel capoluogo emiliano i centri sociali possono «vantare» un precedente (violento): quando l’anno scorso il segretario leghista fu costretto a ripiegare dalla visita al campo rom a causa dell’aggressione perpetratagli da alcuni militanti dei collettivi.
Stavolta, però, il leader del Carroccio dalla sua ha già permessi e adesioni popolari importanti: tanto che ha già «conquistato» piazza Maggiore, location difficile da controllare ma sulla quale il segretario e i suoi dirigenti non intendono retrocedere.
Intanto fanno discutere le parole del sindaco Pd Virginio Merola: «Questa è una città che è per la libera opinione, quindi ospita anche chi è contro la libera opinione» ma «se c’è libertà di opinione c’è anche libertà di manifestare contro», ha precisato, scatenando le polemiche di chi ha visto in queste parole un via libera ai contestatori. Le avvisaglie di che cosa aspetta Bologna, dicevamo, già ci sono: flash mob all’università, assemblee, mentre nei portici del centro su diverse colonne è stata composto lettera per lettera un non proprio invitante «Zona deleghistizzata». Il fatto lo ha denunciato Lucia Borgonzoni, consigliere comunale del Carroccio e candidato sindaco proposto da Matteo Salvini. Di tutt’altro tono le parole del M5S di Bologna che da parte sua non ha nulla in contrario all’arrivo della Lega a Bologna: «Chiunque viene in una piazza a parlare è il benvenuto, anche se non si condivide nessuna delle sue idee» ha affermato Massimo Bugani, capogruppo grillino a Palazzo D’Accursio. Ma c’è di più. Dai grillini è arrivata anche una critica aperta alle realtà antagoniste che «già stanno minacciando atti violenti per l’8 novembre con volantini di una stupidità imbarazzante».

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