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Rifondare la Destra: i Fratelli d'Italia, il tesoretto di An e l'incazzatura di Storace

di Giuseppe Parente 
Costruire una casa comune, attraverso la Fondazione Alleanza Nazionale, che possa riunire tutta l’italica destra, diffusa , confusa e dispersa. E’ il nobile progetto per una Destra Italia, Nuova, vera, unita presentato a Roma da ben 24 sigle riunite attorno alla piattaforma web forumdestra.it per un seminario di studi. Il progetto a cui queste sigle vogliono dar seguito, ad onore del vero, è stato lanciato lo scorso 28 maggio, sempre nella città eterna, in occasione di una conferenza intitolata : Una destra per la Terza Repubblica. 
Il primo obiettivo riguarda la sottoscrizione di un appello e un patto per raccogliere, attorno a regole chiare e procedure condivise, tutte le associazioni politiche e culturali di “destra”, perché come ha dichiarato l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, tutte queste realtà devono trovare una casa comune, nell’ambito della quale usciranno fuori anche le leadership tra i giovani, come è successo nel Pd, con Matteo Renzi, che senza il Pd e senza primarie non sarebbe mai diventato premier. 
All’incontro erano presenti ben 24 sigle di destra, che rappresentano l’Italia da Bolzano a Palermo, per dare un segnale chiaro sulla riunificazione, in tempi brevi, della destra, in quanto consapevoli dell’esigenza di una destra autonoma, forte, grande unita per non essere schiacciati nell’abbraccio mortale tra il lepenista Matteo Salvini ed il vetusto Silvio Berlusconi. D’altronde, come ricorda Alemanno, il centro destra non è vincente se non ha destra capace di raccogliere tutte le vecchie energie, i consensi, le simpatie della disciolta Alleanza Nazionale, puntando sui giovani politicamente cresciuti in questi anni, anche grazie all’esperienza nei consigli comunali e regionali. 
L’ex sindaco di Roma attende fiducioso il prossimo 3 ottobre, giorno in cui, salvo soprese, ci sarà l’assemblea degli iscritti della Fondazione Alleanza Nazionale. In quell’occasione si deciderà se la Fondazione continuerà ad essere un museo o se sarà promotrice, insieme ad altri soggetti, della costruzione di un grande contenitore che sia in grado di richiamare tutto il popolo della destra ad una grande e vera unità. Per quanto riguarda il tesoretto della Fondazione, costituito da risorse economiche e beni immobili (per un valore secondo prime stime superiore ai 200 milioni di euro) dovrà servire a fare politica. Per quanto riguarda la questione degli interlocutori politici, il ruolo di Fratelli d’Italia sarà fondamentale. 
Anche Matteo Salvini, secondo Isabella Rauti, può essere un buon interlocutore, perché "con la Lega abbiamo battaglie in comune, come quella sulle politiche immigratorie, ma deve risolvere prime alcune sue contraddizioni". Sono cinque i punti fondamentali del ‘Manifesto" di questo nuovo progetto politico: 1) Centralità della nazionale, 2) Stato forte e sicuro capace di garantire sicurezza ai cittadini a livello nazionale ed internazionale 3) Solidarietà comunitaria che metta nella scala della solidarietà prima gli italiani e poi gli altri 4) Difesa del lavoro italiano dall’aggressione della globalizzazione 5) Difesa della famiglia dal concepimento fino alla morte naturale. Ma per ricostruire un mondo, non basta, sostiene Francesco Storace, segretario nazionale di La Destra, in un articolo pubblicato su il Giornale d’Italia, non basta un documento ben scritto ma senza rispetto per chi ha combattuto in solitudine. "Il 3 ottobre, non il 28. Quel giorno dovrà avvenire di nuovo la Rivoluzione, ad opera della fondazione Alleanza nazionale. La data e' stata consacrata ieri alla riunione delle oltre venti associazioni  - precisa Storace - compresa quella di Enzo Rivellini, esponente dei popolari di Mauro che stando alle intenzioni vorrebbero rifare la destra italiana. Nel bel documento finale è citata tantissime volte La Destra, si', con la maiuscola. Ma si tratta di un articolo e di un sostantivo. Peccato che in tutte quelle parole non ci sia nemmeno un riferimento rispettoso alla nostra organizzazione politica, che prese il via non appena comprendemmo che di lì' a poco tutti loro avrebbero seguito Fini nel partito unico con Berlusconi. Usano per comodità il nostro nome; lo fecero anche col simbolo di An. Ma tutto questo non ha senso. La Destra (a questo punto non so se doverla chiamare La Nostra Destra) non ha affatto tirato i remi in barca. Semplicemente decidiamo noi quando e se presentarci alle elezioni e con chi. Se si pensa che basti infarcire un documento politico con tanti concetti condivisi nella teoria ma troppo spesso negati nella pratica, si è fuori strada. La Destra non è un articolo unito a un sostantivo. È anima e non poltrona; e' passione e non potere; e' cuore e non cinismo. Il 3 ottobre vi riunirete, ma per fare la destra italiana dovrete fare i conti con noi e con le questioni che solleviamo, a partire da quella morale, che non può sfuggire a nessuno. E poi, il rinnovamento, su cui abbiamo idee ben chiare da proporre: "giovani" in Parlamento, "anziani" nel territorio, nei comuni e nelle regioni. Poi, se saremo d'accordo anche noi, si potrà marciare uniti verso una meta possibile. Da quello che ci è stato riferito della riunione di ieri, si sono pronunciate parole di rispetto verso Fratelli d'Italia. E ci mancherebbe, visto che la maggior parte degli aderenti all'iniziativa ne sono membri. È però un errore dare quasi per già esaurita un'esperienza politica ("manca qualcosa", si scrive) che va piuttosto irrobustita e solo per questo auspicabilmente comune obiettivo potremmo chiedere al terzo congresso de La Destra - La Nostra Destra - un sacrificio per una confluenza. Ma al buio non si fa più nulla. Chiediamo solo rispetto per chi ha creduto in noi. Leggere un documento sulla Destra italiana quando ce ne sono già almeno due - una in Parlamento e una no - non aiuta. Per non parlare delle politiche di destra e di quello che fa con più fascino la Lega di Salvini. E noi abbiamo il dovere della franchezza, certi che chi equivoca non lo farà più. Intelligenti pauca". 
Fortemente critica circa l’ operazione di costruzione di una nuova casa comune che sappia unire e riunire la diffusa destra presente su tutto il territorio nazionale è Flavia Perina, ex deputata di Futuro e libertà che in un post, diffuso su un noto social network ha dichiarato: "Ho seguito per un po' il convegno a Roma della destra/destre aspettando uno che dicesse che Salvini è un telepredicatore tipo Qelo o quelli di Scientology e che non è che è "populista", è che dice proprio cazzate, tipo che se fermiamo i barconi con le ruspe andremo in paradiso con le fontane di latte e di miele, e che l'unico possibile punto di ripartenza per la destra è un appello a quelli di destra perchè si sottraggano all'incantesimo. Però non lo ha detto nessuno. E a me non mi hanno invitato se no lo dicevo". 
In un successivo post ha rilanciato 4 idee forza per una destra che verrà : "una destra che sostenga il salario minimo contro il fenomeno dei lavoratori-poveri riprendendo la sua tradizione sociale; 2) una destra che sostenga la priorità delle relazioni mediterranee come destino geopolitico alternativo allo schema Est/Ovest; 3) una destra laica e repubblicana che rifiuti ogni approccio confessionale in qualsiasi campo; 4) una destra che dica che il federalismo è una cazzata e una rovina economica. Ce ne sarebbe anche un quinto, che ha a che fare con l'abbandono del trombonismo messianico che è diventato la cifra dialettica delle destre, però non voglio chiedere troppo".

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