Header Ads


Rissa di Cremona, 16 arresti. Per il Pm ad attaccare furono gli antagonisti e non CasaPound

Il Fatto Quotidiano è l'unica testata che ricostruisce nel dettaglio gli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria sulla rissa di Cremona che ha portato oggi all'arresto di 16 persone (9 militanti di CasaPound, 7 del centro sociale Dordoni). 
Sono sedici gli arresti nati delle indagini sugli scontri, lo scorso 18 gennaio a Cremona, tra attivisti del centro sociale Dordoni e militanti di Casapound, che hanno portato al ferimento dell’esponente del Dordoni Emilio Visigalli, colpito da una sprangata e poi con calci e pugni fino ad entrare in coma. I reati contestati sono rissa aggravata e tentato omicidio. Due arresti con custodia in carcere tra esponenti di estrema destra (il leader e già candidato sindaco alle ultime elezioni comunali Gianluca Galli e Guido Taglietti, entrambi per tentato omicidio) e due appartenenti al centro sociale (Alberto Birzi e Michele Arena, rissa aggravata). Gli altri 12 (7 di estrema destra e 5 del Dordoni) sono attualmente ai domiciliari, sempre per rissa aggravata, tra loro lo stesso Visigalli. 
La novità più importante è un'altra, però, secondo il pm:   
“Non c’è stata alcuna aggressione da parte di Casapound, ma semmai è avvenuto il contrario. Il Dordoni ha dato il via alle violenze. E i filmati ci hanno consentito di ribaltare la storia dei fatti che i media hanno dato in queste settimane. Casapound, dal canto suo, ha certamente accettato la sfida”.
Per Repubblica invece, che non cita le dichiarazioni dell'inquirente, la colpa è tutta di CasaPound:
Le indagini della polizia - che si è avvalsa anche d'intercettazioni telefoniche e ambientali - hanno permesso di identificare praticamente tutti i partecipanti alla violenta rissa, di raccogliere numerosi elementi per identificare gli autori del pestaggio di Visigalli nonché di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. La rissa fu scatenata dal fatto che gli esponenti del movimento di estrema destra avevano affisso degli adesivi con il logo di Casa Pound al portone del centro sociale.



Nessun commento:

Powered by Blogger.