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Il processo agli skin bolognesi: quando un'assoluzione non fa notizia

Ancor oggi ci sono più articoli in Rete sugli arresti, clamorosi, di otto anni fa che sull'assoluzione in Appello degli skin emiliani protagonisti di un processo tanto clamoroso quanto inconcludente. Due soltanto: la notizia, pubblicata a gennaio dal Resto del Carlino, e l'intervista che nei giorni scorsi uno degli imputati ha concesso all' Asino Rosso, permettendomi così di "scoprire un buco".
Bologna, 23 gennaio 2015 - Tutti assolti. La Corte d’appello oggi pomeriggio ha assolto i 15 imputati a processo con l’accusa di far parte di un gruppo di naziskin che aveva messo in piedi un’associazione ispirata all’ideologia nazifascista e finalizzata all’odio razziale, come previsto dalla legge Mancino. Nel 2010 il tribunale di primo grado li aveva condannati con pene fra uno e due anni di carcere. Al centro dell’inchiesta del pm Morena Plazzi, partita da un episodio in centro a Bologna nel 2006, e che nel 2007 portò anche ad alcuni arresti, c’erano aggressioni e pestaggi ad extracomunitari, omosessuali, ebrei e militanti di sinistra. Per sei imputati il collegio della terza sezione penale (presieduto dal giudice Cecilia Calandra) ha dichiarato non doversi procedere per la prescrizione dei reati ‘fine’ dell’associazione, cioè appunto i singoli episodi relativi alle aggressioni. Invece l’accusa più importante, quella dell’associazione, è stata bocciata dai giudici perché ‘’il fatto non sussiste’’. Per l’accusa i leader del gruppo erano Alessandro Carapezzi, Fabio Carlini e Alessandro Limido. Gli avvocati di alcuni imputati, Gabriele Bordoni e Alessandro Pellegrini, già annunciano che, in caso di conferma della assoluzioni da parte della Cassazione (nell’eventualità che la Procura generale faccia ricorso), chiederanno il risarcimento per ingiusta detenzione per chi, come Carapezzi, ha scontato anche un anno di carcere.
PS: Bellissima la didascalia della foto, ripresa dal Resto del Carlino online:  Neonazismo ...

1 commento:

  1. Solidarietà ai poveri ragazzi rovinati dalla cattiva stampa e da altra brutta gente.
    1 milione di euro. Ma ci rendiamo conto ?
    In altri paesi un filino più civili, il dipendente dello stato che fa perdere soldi allo stato, lo mandano a casina sua.

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