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La grande inchiesta dell'Espresso sul web nero si scorda giusto di Avanguardia Ordinovista

A lanciare l'allarme è una maxinchiesta dell'Espresso: sono 150mila i fascisti in marcia sul web. Dato ricavato con una esplicita approssimazione, a partire dai 134mila mi piace della pagina Facebook dei "Giovani fascisti italiani". Del resto la stessa professoressa Manuela Caiani, assistente di Scienze politiche all'IHS di Vienna e coautrice della più recente ricerca accademica sul "Web nero", riconosce che non è facile avere una mappa aggiornata dei siti fascisti e ne fissa il numero a un centinaio, mettendoci dentro organizzazioni, comunità, case editrici e giornali. La cosa divertente, però, è che si parla di molte cose ma non dell'unica organizzazione,  che, avendo costruito la sua rete tutta in Internet è balzata agli onori della cronaca nazionale per l'inchiesta giudiziaria dell'Aquila. I progetti stragisti millantati dal "grande capo"  hanno portato a 14 arresti e a decine di indagati accusati di aver dato vita ad Avanguardia ordinovista. Un'inchiesta, per altro, che ha finito per afflosciarsi subito quando gli stessi inquirenti si sono resi conto che lo stesso Monni era un maestro del fomento via telefono e Rete ma che non aveva nessuna intenzione di passare all'atto

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