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Aquila nera/5 Tassinari al Corriere del Mezzogiorno: i rischi di Internet e l'uso politico dell'inchiesta


Ugo Maria Tassinari, napoletano, fondatore del blog fascinazione.info, è un profondo conoscitore del mondo dell’ultradestra e dell’eversione nera.
Meravigliato per l’inchiesta?
«Assolutamente no, anzi me l’aspettavo. Era del tutto evidente che stesse montando una cosa specifica sui fascisti. Penso che l’inchiesta su “Mafia Capitale” rappresenti solo un diversivo. La presunta centralità dell’asse fascismo-mafia sta uscendo del tutto ridimensionata. Sta venendo fuori un grumo affaristico di destra e di sinistra. Ora invece si arriva a questi fascisti nel senso più becero possibile».
Nell’inchiesta è coinvolto anche un campano. Qual è la situazione nella regione?
«Il fulcro dell’inchiesta è un’intercettazione del presunto capo che parla dell’ex avvocato napoletano. Certo, c’è da preoccuparsi, ma allo stesso tempo da farci una risata su. Quando s’inneggia alle stragi c’è sempre da preoccuparsi. Affermazioni di per sé ridicole diventano pericolose quando vengono condivise. È il terrorismo dell’era digitale. Internet permette agli psicopatici, singolarmente innocui, di entrare in rete. Prima non avrebbero messo paura».
Che base sociale c’è per gruppi eversivi di estrema destra?
«La base sociale è vastissima, come dimostra la crescita della Lega».
Ma la Lega è tutt’altro rispetto al fascismo.
«È vero, ma molti leghisti sono xenofobi, altri razzisti».
Manni era stato nei carabinieri. Significa qualcosa?
«Nelle forze dell’ordine si riscontrano talvolta pensieri reazionari. Ma chi definisce la strage di Bologna un’opera d’arte è fuori da questo schema: o è un mostro o uno fortemente disturbato».
Ci sono luoghi di culto neofascisti in Campania?
«Ad Avellino c’è un guru della destra che è Franco Freda. A prescindere da tutto, è un intellettuale di grande raffinatezza. Del resto il più raffinato pensatore del pensiero politico è stato Carl Schmitt non Antonio Gramsci. Parola di intellettuale di sinistra».
Gimmo Cuomo
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Il collega del Corriere del Mezzogiorno ha un eccellente talento per la sintesi ed è riuscito, pur lavorando di accetta sul mio impianto narrativo e argomentativo, che è notoriamente da romanzo latino-americano anni 70, a restituire sostanzialmente l'integrità del mio ragionamento. C'è un solo appunto da fare: non è l'inchiesta Mafia Capitale il diversivo, ma Aquila Nera... Ma credo che comunque il senso del discorso fosse chiaro
(5-continua)  

1 commento:

  1. Ma chi definisce la strage di Bologna un’opera d’arte è fuori da questo schema: o è un mostro o uno fortemente disturbato»." scusa Ugo ma a me uno che dice una cosa del genere mi da' semplicemente dell'Idiota..........con elevato tasso di demenza mentale associata a schizofrenia!.........oltretutto puo' anche essere l'esplosione della bomba sia avvenuto casualmente o durante un trasporto. Un'esplosione accidentale insomma. detto cio' abbiamo a che fare con maniaci repressi credimi, non certo eleboratori di strtegie poltiche. scheggie impazzite di un "neofascismo" da carnevale che non conoscono nemmeno l'ABC di Socializzazione, Costiuente Popolare , Democrazia partecipata ( concetto opposto a democrazia rappresentativa .........).etc.
    Siamo nei casi specifici al peggior esempio di "neofascismo" da bar con tinte criminali e delinquenziali Ma credimo, Lo stato fascista e il progetto del Fascismo c'entrano ben poco. Oserei dire, NULLA!

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