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Raid notturno dei "fascisti di strada" di Contropotere al Tribunale di Roma per ricordare Stefano Cucchi

L'assoluzione per tutti gli accusati della morte di Stefano Cucchi ha scatenato una ondata di indignazione sui social network adeguata al vulnus prodotto dalla sentenza nel senso comune di giustizia e di tutela dei diritti delle persone. Il primo, però, a trasformare l'indignazione in azione, sia pure simbolica, è stato un gruppo militante della fascisteria romana più radicale e "stradaiola", Contropotere, che ha rivendicato l'azione con una breve nota:


Uno striscione con su scritto 'Il sangue di Cucchi, la vostra vergogna' e litri di vernice rossa gettati a terra - a simboleggiare il sangue di Stefano Cucchi - hanno 'colpito', questa notte, piazzale Clodio, simbolo dell'in-giustizia italiana. La sentenza Cucchi è una vera vergogna. Il sangue di Stefano deve svegliare le coscienze di tutti quelli che ancora rimangono indifferenti di fronte a bugie, prepotenze, depistaggi, violenze e omicidi di Stato. Con questo blitz, oltre che sensibilizzare l'opinione pubblica sul caso Cucchi, vogliamo mandare un messaggio di solidarietà ad Ilaria e alla sua famiglia: non siete soli. Siamo con voi. Pronti a combattere per la verità. Per Stefano, per Aldro, per Perna, per tutti gli altri.
A spiegare il senso del raid notturno arriva Giuliano Castellino che di questa componente movimentista è il portaparola più noto: 
Bravi ragazzi, bravi davvero. Pioggia, vento, bufera, non vi hanno fermato ed avete dimostrato con un'azione militante che i fascisti non sono certi "figuri" forcaioli e giustizialisti!
E in effetti un'attenzione costante ai "dannati della terra" è una dei tratti caratteristici del suo impegno militante (l'altro, assai meno nobile, è una mentalità tribale sulla difesa del territorio dall'invasione allogena). Due assi che a volte riesce a far convergere, come nel caso del ragazzino arrestato per il pestaggio omicida del pachistano a Torpignattara. 

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