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In piazza a Milano a sostegno delle forze dell'ordine: denunciati in 12 per apologia di fascismo

Dala pagina facebook di Fratellanza nazionale
Milano, 11 settembre 2014 - Saluti romani e una bandiera della Rsi in piazza Risorgimento: la polizia ha identificato e fermato una ventina di neofascisti che fra le altre cose si erano pure arrampicati sulla statua di San Francesco d'Assisi. Gli agenti della Digos hanno fermato 18 persone, tra i 20 e 55 anni (nessuno noto per la sua appartenenza o attività politica), e li hanno accompagnati in Questura dove sono stati identificati. Undici (tra cui una delle due donne presenti) sono stati poi denunciati a piede libero per apologia del fascismo e due per detenzione illegale di arma, perché trovati in possesso di due coltelli a serramanico. Alcuni annunci pubblicati sul Web e i social network, uno sul profilo dell'"organizzazione comunitaria Fratellanza Nazionale", spiegano che l'appuntamento era fissato per le 15 per un "presidio patriottico pro Forze dell'Ordine ed Esercito".
Così "Il Giorno" sull'ultimo episodio di uso della legge Scelba contro movimenti neofascisti. L'episodio è di ieri e non sembra corrispondere ai canoni dettati dall'ultima sentenza della Cassazione: perché la manifestazione era stata indetta per sostenere forze dell'ordine (i Carabinieri sotto attacco a Napoli) ed Esercito (i Marò?). Un'iniziativa patriottica, quindi, che ha visto scendere in piazza giovani (e non solo) privi di qualsiasi esperienza politica. 
Tant'è che a causare la denuncia, in realtà, è stato un errore madornale: nessuno ha chiesto l'autorizzazione alla Digos, come si evince dalla lettera aperta che il fondatore del movimento ha indirizzato ai 12 denunciati, convinti invece di essere nella legalità (e ci mancherebbe per dei supporter delle forze dell'ordine):
Ora non è il momento di dividerci nella ricerca di chi ha sbagliaito nel non aver vigilato sulla richiesta di autorizzazione e nemmeno su chi ha portato la bandiera della RSI così su chi aveva un coltellino dietro (che di questi tempi leggendo i giornali si ha paura a viaggiare disarmati sembra una assurdità ma è proprio la verità). Sono in contatto con diversi di questi 12 ragazzi che sono disperati perchè nessuno vuole passare per traditore, perché nessuno lo è, si è commessa una leggerezza, nel credere che chi doveva chiedere l'autorizzazione l'avesse chiesta, chiaramente uno è il responsabile di questa leggerezza, quando sono stato incaricato di chiedere l'autorizzazione alla questura, mi sono sentito responsabile di avere la certezza che fosse stata data, ho richiamato l'ufficio anche per sapere se il fax fosse arrivato correttamente, perché non mi sarei perdonato di mettere nei guai altre persone per una mia deficienza, detto questo, chi è responsabile dovrebbe fare un passo avanti e dichiarare l'errore assumendosene le responsabilità di fronte alla polizia scagionando da ogni addebito chi era andato a manifestare nella certezza di essere nella legalità... Ma come dicevo adesso è il momento di fare corpo unico, lo dico a tutti e 12 i ragazzi denunciati di Milano, fare corpo unico per assumere un solo avvocato ed affrontare la situazione senza divisioni, poi arriverà il momento del chiarimento. Ci siamo attivati già ieri sera per avere delle informazioni tramite un avvocato (dei nostri) D. oggi ha appuntamento per comprendere meglio cosa fare. Auguro ad ogni ragazzo che leggerà di fare tesoro di questa esperienza, Le autorizzazioni si chiedono sempre, la legge sa essere molto invasiva e va rispettata.
Pronta la replica di uno dei dodici, S.M, un ultrà fiorentino.:
I 12 sono eroi io sono venuto da firenze per essere schedato io non ce l ho con chi era in questura con me ma con chi mi ha mandato al macello (...) Io sono salito da firenze sono stato portato e schedato in questura a milano non mi importa io porto avanti i miei ideali chi ha sbagliato deve pagare solo questo chiedo e mi sembra più che giusto ...


E così, giusto per ribadire, si cambia l'immagine del profilo facebook e ci mette una foto con altri tre camerati in maglietta nera che fanno il saluto romano.  


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