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Lo tsunami di Grillo travolge e fagocita tutte le formazioni estremiste. Gli antieuropeisti al 30%

(umt) Quando sono stati scrutinati tre quarti dei seggi del Senato (47mila su 60mila) il risultato numerico sembra stabilizzato: il centrosinistra prende il 32%, il centrodestra il 30% (ma una ventina di seggi in più per la vittoria nelle regioni più popolose), Grillo il 24%, Monti poco più del 9. E l'instabilità è assicurata. Perché le uniche possibilità di maggioranza numerica sono la grande coalizione o il sostegno esterno di Grillo al vincitore della Camera ... Tenete, quindi, a portata di mano la tessera elettorale.
Intanto, giusto per ritornare al nostro core business, tocca registrare percentuali omeopatiche per i partitini neo- post- fascisti tout cour. In quattro sommano appena l'1.20% con la Destra ferma allo 0.67% nonostante il traino di Storace candidato governatore (sconfitto nettamente, sembrerebbe), Forza Nuova allo 0.26%, la Fiamma di Romagnoli allo 0.16 e CasaPound allo 0.11.
Altrettanto povero il bottino dell'estrema sinistra che mettendo assieme le due formazioni comuniste, i residui dipietristi, la frazione gauchiste del "partito dei giudici" e i movimentisti arancioni non raggiunge il 2%.
Sono pinzillacchere. Perché, come giustamente osserva su Twitter Paolo Macry, il dato politico centrale è che si tratta di un voto antieuropeo e antipartitico. Interessante notare - è una pura suggestione statistica - che il 24% raggiunto dal Movimento 5 stelle corrisponde, grosso modo, alla somma dei voti delle due formazioni anti-europeiste in Grecia: la sinistra estrema di Syriza e l'ultra destra di Alba dorata... A cui va aggiunto, come minimo, qualche pezzo di centrodestra. L'Europa può davvero ringraziare Monti.

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