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Blitz contro #CasaPound, i giudici della libertà mandano Savuto agli arresti domiciliari


(umt) Il tribunale della libertà di Napoli a tarda sera ha concesso i benefici degli arresti domiciliari a Giuseppe Savuto, il dirigente di CasaPound arrestato per associazione sovversiva e banda armata nel blitz di fine gennaio. Savuto è stato immediatamente scarcerato. Evidentemente, a un anno e mezzo dagli ultimi fatti, in assenza di qualsiasi possibilità di inquinamento probatorio (essendo tutto il materiale accusatorio costituito da migliaia di ore di intercettazioni telefoniche e ambientali) i giudici del Riesame hanno valutato che le esigenze di custodia sono attenuate. Del resto, la posizione di Savuto, paradossalmente, è quella meglio definita già nei singoli fatti. Denunciato per il pestaggio di uno studente che lo aveva riconosciuto (Savuto è grande e grosso), nelle settimane convulse dell'occupazione di Materdei, Savuto è stato fermato dalle forze dell'ordine in occasione di alcuni dei principali episodi oggetto dell'indagine: la rissa all'Università dopo l'aggressione a Emmanuela Florino, la leader campana anch'essa agli arresti domiciliari, e ben due volte nell'imminenza della manifestazione nazionale del 26 novembre 2011, la sera prima e la mattina, mentre trasportava i materiali per il servizio d'ordine. All'epoca dell'occupazione di Materdei fu anche intervistato, sia da Repubblica, sia dal Corriere del Mezzogiorno. A Stella Cervasio dichiarò:
«Noi ce ne andiamo solo se il Comune ci mostra un progetto serio per questo convento abbandonato da trent´anni. Non c´entriamo con l´aggressione razzista a Marco Beyene e neppure con quella omofoba in piazza Bellini». Giuseppe Savuto, 23 anni, studente di Relazioni internazionali all´Orientale, è uno dei responsabili di CasaPound che dal 12 settembre hanno messo in atto quella che chiamano una “onc”, occupazione non conforme, ai 3000 metri quadri nel cuore di Materdei. «Tra noi non ci sono gay – prosegue – ma se ne verranno, saranno i benevenuti, tra noi ci sono vegetariani, musulmani, animalisti, nessuna preclusione. Si parla di pogrom contro i Rom a Ponticelli, ma si sa bene che lì la camorra aveva forti interessi. Non siamo né di destra né di sinistra, gli steccati ideologici che vogliono applicarci sono del secolo scorso».
Che sono poi le posizioni confermate ieri da Simone Di Stefano nella conferenza di stampa in difesa degli arrestati: netta condanna delle espressioni e delle pratiche razziste. A questo punto la questione resta nella sua essenzialità si possono configurare le attività e la strumentazione stessa (aste di bandiera, petardi da stadio) di un gruppo che affronta la piazza con una logica militante come banda armata? Io, l'ho già spiegato, sono convinto di no.

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