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Ritrovato morto Roberto Scocco: si è tolto la vita nel collegio dove studiò da ragazzino

E' stato trovato morto Roberto Scocco, il pubblicitario scomparso due giorni fa. Il suo corpo è stato ritrovato un una torretta di Villa Lauri, a Pollenza: si è sparato con un fucile da caccia. Poco prima, non lontano dalla villa, era stato ritrovato il furgone Doblo' di Scocco, all'interno del quale c'era anche il suo cellulare. A perlustrare la villa, sono stati i vigili del fuoco, che hanno condotto le ricerche insieme alla polizia e ai carabinieri. Gli accertamenti degli investigatori sono ancora in corso. Il pubblicitario era nato il 23 dicembre 1956 e gestiva il castello Pallotta di Caldarola. La moglie e il fratello ne hanno denunciato la scomparsa in Questura e sono così iniziate le ricerche Scocco, padre di due figli, è un personaggio molto conosciuto anche perché in passato si era impegnato in politica, infatti dopo la svolta di Fiuggi si era candidato anni fa con la Fiamma tricolore alle comunali e in Regione.

Così Il Resto del Carlino. Il luogo scelto per il suicidio ha un forte valore simbolico: era sede del collegio religioso dove ha frequentato le scuole medie. 
Ma Roberto Scrocco era molto di più. Ce lo racconta Canti ribelli:

Roberto Scocco, nel 1977, aveva 20 anni quando partecipò al primo Campo Hobbit cantando Il Contadino, la Vendetta della Civetta e Bella Scrittura… Veniva da Macerata, “periferia d’Impero” per i “duri” militanti milanesi o romani impegnati nelle quotidiane battaglie per la sopravvivenza e le sue canzoni dolci e melodiche parevano provenire da un mondo lontano. Roberto non si è mai arreso, non ha mai cambiato idea, è rimasto fedele e coerente tutta la vita. Ostinatamente convinto che si potesse ancora fare politica in un mondo di corrotti, si era anche candidato di recente con il Fiamma… Nel 2010 aveva anche ripreso la chitarra in un concerto a Fermo. Il primo giorno dell’anno ha ascoltato il richiamo di Cristian Pertan che, anche lui, abbandonò la vita all’alba del primo giorno dell’anno e lo ha raggiunto. Valgano come epitaffio le parole da lui stesse scritte nella canzone “Sergio”, dedicata a Ramelli
“finalmente hai raggiunto la vera libertà
in un altro mondo dove c’è armonia
dove non c’è odio ma solo amore”

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