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Rampelli prepara la sfida a Storace ma una lista comune al Senato potrebbe disinnescare il duello

(umt) Un accordo per una lista comune La Destra-Fratelli d'Italia al Senato di Lazio e Lombardia per conquistare assieme il diritto di tribuna dovrebbe essere la soluzione per scongiurare una candidatura alternativa a Storace da parte della neonata formazione di centrodestra. E i posti di capolista per i fuoriusciti dal Pdl dovrebbero rappresentare la compensazione. Come abbiamo anticipato nei giorni scorsi lo scontro in Regione va letto in prospettiva nazionale. 
Intanto la Meloni lascia aperta la porta allo strappo, anche se a lanciare la sfida che assicurerebbe il successo di Zingaretti dovrebbe essere non tanto lei, più spendibile a livello nazionale per i suoi trascorsi di leader giovanile e di ministra quanto il suo storico referente nel movimento dei "Gabbiani". Fabio Rampelli ha costruito tutte le sue fortune politiche con un forte radicamento nella Capitale e in Regione e quindi sarebbe altrettanto attrezzato per la corsa alla Pisana.
Storace, dal suo canto, non si ferma e con formidabile cinismo si sbilancia su due fronti delicati per il centrodestra (le politiche securitarie e familiari) pur di chiudere un accordo con Marco Pannella e i radicali. Questo accordo però rischia di essere vanificato dalla determinazione di Emma Bonino, che della Polverini è stata la sfidante sconfitta, fortemente contraria al cambio di fronte: come si fa, si chiede, dopo che i nostri sono stati gli unici a non sporcarsi le mani nel magna magna generale ora a sostenere quel centrodestra che della degenerazione del sistema di finanziamento della politica è stato il principale artefice e beneficiario?

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