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In coda al Viminale duettano Grillo e Di Stefano e il comico sdogana CasaPound


(umt) Il clamoroso non expedit di Beppe Grillo in favore di CasaPound costituisce per me un significativo riscontro sulla diversa "qualità percepita" dei due principali movimenti della destra radicale. Il comico che sta attraversando la politica con l'intenzione di tornare preso in palcoscenico pena che ''In Parlamento meglio CasaPound che Monti'', mentre Forza nuova, in altra occasione, lo ha prescelto come termine negativo di paragone: "Se non ci fossi io, vi trovereste ...", ergendosi così a baluardo della civiltà contro i barbari.
Perché questo scarto così clamoroso? Mi sembra abbastanza evidente. E proverò a spiegarlo con un'estrema semplificazione, facendo riferimento all'immagine che i due gruppi hanno proiettato di sé al di là dei ristretti ambirti militanti. Perché CasaPound ha avuto la capacità, pur mantenendosi attiva sul fronte delle pratiche tribali e identitarie, di smarcarsi dai più pesanti cliché del politically correcrt, con alcune incursioni disorientanti (la solidarietà ai gay aggrediti, la festa islamica organizzata nel campo terremotati gestito) mentre Forza nuova non perde occasione per ribadire la sua quadratura mentale, tutta incardinata su precisi riferimenti ideologici e religiosi.
Il dialogo tra Beppe Grillo e alcuni militanti di Cpi è avvenuto mentre erano in fila davanti al Viminale per depositare il simbolo del movimento in previsione dell'apertura degli uffici elettorali prevista per stamani alle 8.
''Non abbiamo certo bisogno del consenso di Grillo per candidarci alle elezioni - sottolinea in una nota Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound Italia e candidato governatore di Cpi alla Regione Lazio - Eppure fa piacere sentirgli dire che non si definisce antifascista. E soprattutto fa riflettere, e dovrebbe far riflettere innanzitutto gli elettori, che il Movimento 5 Stelle, come tutte le forze che, pur partendo dai presupposti più diversi, vogliono liberare l'Italia dalla morsa asfittica che la sta soffocando, indichino in Monti e nei suoi vecchi e nuovi complici la vera forza da combattere. Insomma, a indicare CasaPound Italia come il nemico da abbattere sono rimasti solo i vetero-comunisti del Pd, quelli che non hanno ancora vinto le politiche e già chiedono al 'professore' di appoggiare il loro governo''.

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