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Cori razzisti. Si dimette l'assessore leghista ma il sindaco mette una pezza peggiore del buco

“Ma voglio dire che se uno fa buu a un negher l’è un reato…?”
(umt) Con questa acuta domanda retorica il sindaco di Corbetta Antonio Balzarotti ha concluso l'intervista telefonica con Sky Tg24. In due secondi ha così buttato via - consegnandosi al pubblico dileggio dei politicamente corretti - il credito guadagnato le dichiarazioni benintenzionate riguardo al suo giovane assessore leghista denunciato per i cori razzisti contro Boateng per cui mercoledì scorso è stata interrotta l'amichevole Pro Patria-Milan. Il ragazzino (21 anni, studente, portiere della locale squadra di calcio) ha tratto le conseguenze del "dissenso" del sindaco verso la gazzarra e della rituale condanna di "ogni forma di razzismo e qualunque gesto azione lo possano istigare” e ha riconsegnato la delega.
Al di là del sindaco un video del Fatto quotidiano sottolinea come tra i tifosi biancoblù prevalga la minimizzazione: "Macché cori razzisti, si tratta di goliardate". Un dato confermato dai profili dei denunciati: hanno tutti tra i 20 e i 28 anni, sono tifosi abituali della Pro Patria ma non appartengono alle frange estreme del tifo organizzato. E del resto della natura operaia e proletaria della tifoseria bustocca testimonia l'inno della Pro Patria, opera degli Erode, banda oi! nata in un centro sociale comasco e più nota per l'hit degli ultras: "Frana la curva": Una canzone che evoca una realtà e un immaginario da Stalingrado d'Italia.

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