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Blitz contro CasaPound: dalle intercettazioni ambientali uno spaccato interessante per lo studio della mentalità fascista

(umt) Le intercettazioni ambientali eseguite nei locali della ex sezione Berta (vedi foto) e divulgate ieri in margine al blitz giudiziario contro CasaPound a Napoli (anche se solo tre degli indagati sottoposti a misura cautelare sono militanti dell'organizzazione e altri ne sono usciti da tempo) sono un buon esempio di come, a volte, materiali penalmente irrilevanti siano importanti sul piano antropologico, per la conoscenza delle mentalità, che è una dimensione importante e spesso mal esplorata nei fenomeni sociali.
Le atroci battute sulla sodomizzazione della studentessa ebrea non sono, in tutta evidenza, un progetto di violenza sessuale, come sostenuto dai titoli dei quotidiani, ma un "wishinful' thinking": la specificazione che lo stupro va consumato "davanti a tutta la facoltà", un particolare che non tutti i quotidiani riportano, consegna infatti il pensiero feroce alla sfera della fantasia disturbata. Emerge qui, invece, la matrice autentica dell'odio contro l'ebreo, che non è razzismo (disprezzo per l'inferiore) ma il suo rovesciamento (invidia per il superiore). Tutto nasce, infatti, dal risentimento che, come insegna Nietzsche, è una passione triste. Alla studentessa ebrea non si perdona il rispetto che le riconoscono gli "arabi": una cosa inconcepibile visto che non è neanche frutto di bramosia sessuale, dato che la ragazza è "un cesso".
Da questo punto di vista, l'impasto melmoso che l'orecchio elettronico restituisce è rassicurante per l'antifascisteria, perché riconsegna alla dimensione dello stereotipo (il fascista razzista, brutale e rozzo) una realtà, quella di CasaPound, che invece si è dimostrata, in più occasioni, capace di produrre scarti e disorientamento. Tanto da diventare degna di una "campagna culturale", scatenata da uno dei laboratori intellettuali più interessanti della sinistra radicale, il collettivo bolognese dei Wu Ming, che giammai si sarebbe abbassato a contestare sul piano delle idee Forza nuova o Militia. 
Anche in questo caso, però, Simone Di Stefano ha rotto con una certa tradizione e ha preso nettamente le distanze dalle posizioni antisemite e razziste. Uno strappo che è stato immediatamente colto ed enfatizzato polemicamente da Militia: mentre CasaPound scarica i camerati noi comunque saremo sempre solidali con loro. Di Stefano ha prontamente replicato: "Se qualcuno ha in maniera malevola e interessata travisato la mia dichiarazione di ieri come l'abbandono dei nostri tre militanti al loro destino solo perché finiti nel tritacarne mediatico è decisamente fuori strada e in malafede. Delle loro battute idiote e sgradevoli rubate dalle intercettazioni parleremo a fondo davanti a una birra, ma fino a quel momento loro sono e restano i miei camerati".

3 commenti:

  1. A me sembra che questo intervento a gamba tesa della magistratura napoletana sulla campagna elettorale di CPI è "utile" solo, per dirla alla Bennato, alla ciurma di Capitan Uncino. I militanti dei centri sociali di sinistra, già blanditi e coccolati dalle istituzioni, si sentiranno ancor di più indispensabili per il corretto funzionamento della democrazia italiana e baluardo insostituibile della repubblica nata dalla resistenza. Diamo ancor di più via libera all'"antifascismo militante"!

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  2. Certamente il commento di Tassinari è più rispettabile del cedimento qualunquista di CasaPound di fronte alle noiose e ripetitive accuse di antisemitismom ma anch'esso cede al luogo comune, sia pure rovesciandolo (invidia invece di disprezzo verso un inferiore).
    È evidente che il razzismo ideologico che io finora ho conosciuto è solo quello della bibbia, che sancisce che c'è un solo popolo eletto.
    Non conosco altro razzismo perché la difesa della propria identità è naturale per ogni popolo.
    Quidni chi è contro gli ebrei è semmai antirazzista, ma anche questo è un termine odioso e stupido perché essendo, l'ebraico, l'unico razzsimo che sia mai esistito, bisogna semplicemente combattere l'ebraismo, ma anche il cristianesimo e l'islam, perché è nella cultura semitica che c'è il concetto di supremazia sugli altri che proprio la cultura giudaicocristiana ha mascherato attribuendo A TUTTI GLI ALTRI, atei pagani animisti buddisti ecc.., una aggressività che, invece, al massimo è eccesso di autodifesa.
    Spero che Tassinari ci rifletta, visto che non è certo un vigliacco conformista.

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  3. il termine "semita" non è in grado di descrivere la complessità di ciò che vuole intendersi. in questo termine si devono includere infatti babilonesi, aidei, siri, fenici ed arabi in genere. un italiano come tanti potrebbe essere quindi più semita di tanti altri ebrei.
    cerchiamo quindi di rendere una descrizione più precisa. in questo caso credo infatti si possa parlare per l'appunto di odio anti-ebraico

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