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Molotov contro CasaPound. Iannone sfida: fuori gli esecutori, in galera i mandanti











Repubblica.it ha diffuso il video di sorveglianza della Polizia di Stato che immortala l'azione del commando contro CasaPound a Bologna conclusa con l'arresto di tre calabresi. L'area antagonista bolognese ha indetto un presidio di solidarietà che dovrebbe essere in corso mentre pubblico questo post. Notevole, infine, la reazione di Gianluca Iannone, il leader di CasaPound, che, con un colpo di ala situazionista invoca o l'arresto dei mandanti o la scarcerazione dei tre arrestati: 
“Mettere in galera gli esecutori è una palese ingiustizia se si tengono fuori i mandanti: o tutti o nessuno. Dove sono ora politici, giornalisti e giovani rampanti, gli stessi che erano pronti a chiedere la chiusura di CasaPound per un fumogeno in una scuola o che volevano fare le barricate per impedire il nostro diritto costituzionale di manifestare? Dove sono tutti costoro ora che qualcuno li ha presi sul serio e ha tentato di dar seguito ai loro deliri forcaioli cercando di chiudere con una molotov la sede di CasaPound a Bologna? Il dato saliente di questo gesto ignobile non riguarda tanto i tre figli del disagio colti in flagrante: il profilo che emerge di questi personaggi è quello di soggetti confusi, sradicati, marginali, meri esecutori di input che vengono da settori ben più autorevoli della cosiddetta 'società civile'. Quello che vogliamo denunciare è semmai l'atteggiamento pericoloso e irresponsabile dei veri mandanti morali di questa azione, coloro che hanno fatto credere a queste persone che sia un atto costituzionale assaltare le sedi politiche altrui e la caccia all'uomo verso gli avversari politici. 'Le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco, però con loro dentro, sennò è troppo poco', era il grido di battaglia della buona borghesia degli anni '70, che poi ha fatto carriera nei partiti e nei salotti. Ecco, questi sono i vostri figli, la colpa è solo vostra. Una giustizia reale non mette in galera tre sbandati facendo finta di essersi così pulita la coscienza. Se si possono lanciare certi appelli, scrivere certi articoli, firmare certi comunicati, allora si può anche dar seguito a queste parole passando all'azione. Si ponga fine all'ipocrisia, piuttosto, e si inserisca in una Costituzione che di per sé non nomina mai la parola 'antifascismo' quell'articolo che molti hanno creduto illusoriamente di leggervi: quello che sancisce che uccidere i fascisti non è reato”.

15 commenti:

  1. Ma dalle notizie che stanno uscendo fuori, esce l'impressione netta che, nel caso, non esiste alcun "mandante" ...

    Cani sciolti, più "stadiaroli", ladruncoli e forse anche piccoli spacciatori di fumo che non militanti nel senso tradizionale del termine, trapiantati a Bologna da meno di un mese e anche del tutto sconosciuti nella variegata compagneria locale ...

    Credo abbia ragione Giovanni Bianconi ( con riferimento ai fatti di Capo de Fiori a Roma ) ... "s'avanzano strani soldati" .... un pò dovunque ....

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  2. Del resto era già successo per gli scontri del 15 ottobre 2011 a Roma ...

    Di circa 40 a vario titolo "pizzicati", i militanti conosciuti non superano i due o forse 3 ...

    Grande presenza di ultras, soprattutto di gruppi orgogliosamente "apolitici", di coattelli di borgata o di paese ( Er Pelliccia, chi era costui ?) di insospettabili coppie di fidanzati come i due fratelli e le due sorelle proprio di Roma/San Giovanni, persino un tizio del Movimento 5 Stelle di Chieti ...

    Francamente un fenomeno nuovo, diverso, interessante ... dove non vedo proprio "mandanti" nel senso che dice Iannone ... anche se è vero che la sua sparata "situazionista" è politicamente intelligente ...

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  3. Eh no Keoma, non te la puoi cavare così a buon mercato...
    Leggi con attenzione quel che dice Iannone. Forse (e dico forse) non esiste un mandante materiale, ma di mandanti morali ne esistono a frotte, a Bologna, a Roma e in ogni dove...

    Io ogni tanto mi diletto in un esercizio puramente accademico: ai vari proclami antifascisti pieni di odio e di prevaricazione che leggo sul web, provo a sostituire il termine "fascisti" con altre parole, ad esempio "immigrati" oppure "omosessuali"...
    Se pubblicassi in rete certi appelli a far chiudere le sedi delle organizzazioni di stranieri, oppure ad impedire una manifestazione gay, sarei immediatamente denunciato e forse anche arrestato.
    Perchè un fascista ha meno diritti di un altro essere umano?

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  4. x Roccia: saresti arrestato PUNTO nessuna probabilità, solo certezze.

    Ma cogli comunque nel segno per quanto riguarda i tratti del mercante d'aria: paragonare l'evento di piazza con l'agguato dinamitardo e la reazione alle guardie. cocainismo, sicuramente, ma il mandante materiale c'è, non v'è dubbio. tanto il tempo lava tutto, e sarà facile per l'opinione pubblica dimenticare le sorti dei tre finti imbecilli

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  5. Dinamitardo ?

    Ma non era una molotov ?

    E le molotov non l'hanno inventate per incendiare qualcosa ad una certa distanza ?

    E perchè allora il coglione catanzarese stava invece attaccato alla porta ?

    E tutti quanti insieme, i catanzaresi, non hanno pensato che la sede poteva essere sorvegliata ?

    La verità è che girano tanti scemi .... e che bruciare sedi è politicamente una cazzata, oltre che bisognerebbe pure sapere come si fa ... ma questi erano veramente "politici" ? Nel senso che si ponevano obiettivi politici ? Ne dubito fortemente ...

    E comunque cose così trent'anni fa erano cose di tutti i giorni ...

    Per cui non ingigantiamo ... quanto ai "mandanti", con lo stesso ragionamento si potrebbe parlare dello scrittore di fantasy di Firenze ... già dimenticato ?

    Io non credo proprio che l'avesse mandato qualcuno a fare strage di senegalesi ... così come nessuno ha mandato i catanzaresi a fare quella stronzata ...

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  6. No Keoma, a cose normali ti ritengo uno con cui si può ragionare anche se stai dall'altra parte, ma paragonare Casseri con la molotov di Bologna non sta in piedi per una semplice ragione: Casapound non ha mai predicato l'odio contro gli immigrati, casomai ha criticato l'immigrazione, fenomeno di cui gli ospiti sono vittime quanto gli ospitanti. I tre catanzaresi avevano solo da farsi un giro in rete per subire un bombardamento a base di odio per il diverso. E col "diverso" intendo il fascista. Mi sembra doveroso sottolineare che siamo le prime vittime di quello di cui veniamo costantemente accusati.

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  7. CasaPound no ... ma vogliamo negare che ambienti neofascisti diversi da Casa Pound invece si ?

    E allora ?

    Un conto è chiedere la chiusura di una sede con volantini e manifestazioni, arrivo pure a dire che anche questa è una cazzata .... ma tutto un'altro conto è andare a dargli fuoco ...

    Le sedi poi si rifanno .... di sinistra o di destra che siano ...

    E poi, ripeto, se proprio si vuole fare, bisognerebbe saperlo fare e pure evitare sedi certamente sorvegliate.

    Questi erano proprio ultras, convinti di essere di sinistra o comunque "antifa" certo, ma con una mentalità tutta da stadio.

    E credo sia proprio l'assenza di gruppi politici strutturati e politici con la "P" maiuscola all'estrema sinistra, la causa di queste cazzate ...

    Chi s'alza prima si veste, si autoproclama "partigiano" e parte ...

    Le brigate partigiane c'avevano tutte il "commissario politico" ... e quindi, anche se certo non sono mancate cazzate pure la, era la politica che comandava il fucile ... o la molotov ...

    E pure nei gruppi armati di sinistra dei settanta, almeno prima delle follie del dopo - Moro, più o meno funzionava così ...

    Qui è tutto il contrario ... e la politica c'entra veramente poco ...


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  8. Keoma, le sedi si rifaranno anche, ma se c'è qualcuno dentro sono cazzi...
    Te la dovresti ricordare bene la foto di due fratelli affacciati ad una finestra... Guardiamo che certe cose non debbano più succedere.

    Tanto per dire, io che in vita mia ho fatto a cazzotti anche col diavolo, mai mi sognerei di dar fuoco a qualcosa... E' da infami, da merde, da luridi, da subumani...
    Da gente che in vita sua non ha mai visto la foto di quella finestra di Primavalle.

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  9. Certo, Roccia, ma una cosa è lanciare una molotov che esplode su una porta chiusa, una cosa - tanto per restare agli anni 70 - è lanciarne una decina in una sezione e poi chiudere la saracinesca ... Va bene tutta la polemica politica ma restiamo ancorati alla realtà effettuale delle cose.

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  10. Non ci giriamo troppo in tondo con toni dal sapore "giustificatorio" per buttarla in caciara.Quello che conta è che da almeno due anni ANPI, PD ,estrema sinistra centrosocialina, hanno eletto a Nemico Asssoluto, proprio Casapound.Qui non si dovrebbe disquisire sulla "professionalita' "dei tre catanzaresi, ma sul fatto che dopo un corteo che urla vetusti slogan tipo" uccidere un fascista non e' reato"tre persone si sentono legittimate a tirare molotov contro la sede di CPI.E tanto sono "estranei" alla compagneria che il gesto viene condiviso e rivendicato apertamente con un bel sit-in a Piazza Verdi,poche ore dopo il fatto.Ripeto, non ci prendiamo in giro o vogliamo arrivare a quanto gia' visto negli ani 70 dove i camerati uccisi erano vittime di "faide interne"?

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  11. Qui nessuno butta in caciara. Si ragiona sulla circostanza raccontata dagli investigatori che i tre non dovrebbero aver partecipato al corteo e non hanno rapporti noti con l'area antagonista bolognese.
    Keoma e io non siamo affatto negazionisti: ci limitiamo a segnalare un fenomeno che riteniamo interessante. E cioè - sempre sulla scala di piccoli numeri - ma affiora spesso che le condotte violente, in piazza ma anche nelle iniziative che un tempo si sarebbero definite di avanguardia, non sono opera dei soggetti più politicizzati ma di 'marginali'. Circostanza che è stata fatta oggetto della riflessione dello stesso Iannone.

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  12. Certo ,gesti compiuti da "marginali" ma che sono approvati tempestivamente dai compagni bolognesi con un sit-in a tempo di record a Piazza Verdi.
    Quanto a non avere precedenti specifici "noti" alle FDO , Ugo, sai meglio di me che non certifica un beneamato.

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  13. La foto di Primavalle ? Non è questione di foto, quella scena l'ho vista di persona visto che a Primavalle vivevo e vivo ancora.

    Su come è andata a Primavalle ho partecipato ad un lungo dibattito su "Cuori neri" ... senza farla troppo lunga i Mattei morirono perchè, pensando fosse ormai innocuo, il padre portò dentro casa la tanica innescata con acido solforico che invece esplose.

    Questo non cambia però più di tanto la responsabilità di chi quella tanica la depose, quando si fa un'azione contro un posto abitato il rischio di ammazzare qualcuno c'è comunque.

    E se la sede bolognese di Casa Pound era abitata - cosa che finore non si era saputa - e se gli attentatori lo sapevano e se ancora non era una molotov ma una tanica applicata alla porta, i termini della questione
    indubbiamente cambierebbero di brutto ed allora, condivido, non ci sarebbe proprio nulla da banalizzare.

    Rimane il dato che sempre più, come diceva Ugo, in queste storie, anche nelle vostre, escono fuori dei "marginali", sia dal punto di vista sociale che politico .... come fa notare anche Iannone .... ed indubbiamente è un qualcosa su cui riflettere ...

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  14. Ma forse la storia dell'attentato con tanica e con la gente dentro è relativa ad un altro attentato contro Casa Pound Bologna, di qualche anno fa e non a questo qui ....

    Comunque, se così è, era un altro bel motivo per evitare il rischio, anche in sedisesimo, del bis ... ma, secondo voi, quei tre, appena arrivati a Bologna, sapevano di questo precedente ? E conoscevano le dinamiche cittadine ? Per i motivi già detti, non credo proprio ...

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  15. Keoma, i discorsi stanno a zero: non bisogna dare fuoco a niente, nè alle sedi, nè alle abitazioni, nè alle macchine. Punto e basta.

    Due miei carissimi amici e camerati, pochi anni addietro hanno avuto uno la macchina incendiata (e fin qui poco male), e l'altra la porta d'ingresso di casa (con tutta la famiglia in casa che dormiva. Salvi per miracolo perchè suo padre si è svegliato e ha visto il fuoco).
    Alla compagneria è sempre piaciuta questa cosa dell'incendio. Mi ha sempre fatto venire in mente i metodi del Klan negli stati del sud degli USA.
    Ha proprio ragione Paolo Bussagli: un fascista in Italia ha gli stessi diritti di un negro in Mississipi. "Milano Burning - Storia di Sergio"

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