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Omicidio Zicchieri, Keoma non crede a Luchetti e insiste su Guerriglia comunista


Il nostro "esperto" Keoma non è convinto delle accuse a Morucci per l'omicidio Zicchieri e così torna a parlare di Guerriglia comunista come possibile responsabile, anzi dei suoi uomini visto che il gruppo armato si costituisce nel 1978 in area brigatista (nel primo volantino di rivendicazione si definisce un Mpro, cioè un organismo di massa legato alle Br)
di Keoma
 Nel 1975, nonostante la comune precedente militanza in Potere Operaio, le scelte dei tre accusati poi assolti per l'omicidio Zicchieri (il terzo era Bruno Seghetti) erano profondamente diverse.
Morucci stava costruendo le F.C.A. (che non hanno mai avuto i fascisti come obiettivo bensì il potere economico di allora), Seghetti era uno dei massimi dirigenti del Comitato Comunista Centocelle, che svolgeva ancora un lavoro di massa (autoriduzione delle tariffe, lotta per la casa) in quel quartiere e Maccari si era ritirato da ogni attività politica e notoriamente bazzicava soprattutto ambienti della malavita locale.
Anche poi successivamente nelle Br entrarono in momenti diversi, Morucci verso la fine del 1976 con i resti delle Fca, Seghetti l'anno successivo con buona parte del Comitato Centocelle, Maccari pochissimi mesi prima del sequestro Moro.
No, la storia Zicchieri nasce da un altro gruppo, quello che poi nel 1978 prenderà il nome Guerriglia Comunista ma che nel 1975, in forma embrionale, già esisteva proprio in quella zona e che aveva matrice originaria ben diversa da quella degli ex Potere Operaio.
Qualcuno, vista la matrice prevalentemente "coatta" di questo gruppo ha fatto in passato l'ipotesi che anche Maccari, viste le frequentazioni di epoca, possa averne fatto parte, almeno all'inizio. Ma questo fu escluso dai giudici che giudicarono Guerriglia e dagli stessi "pentiti" ( Solimano, Ginestra) che riferirono sulle vicende di Guerriglia.
Se poi, come per Acca Larenzia (e dall'altra parte per Valerio Verbano, dove molti si sono intignati a tutti i costi su Marione Corsi ) ci si vuole innamorare di tesi precostituite, è un altro discorso ... e non aiuta certo la ricerca della verità su quei fatti ... 
La storia, soprattutto nei quartieri di Roma Sud e a Prenestino/Centocelle in particolare, è certamente complessa. Sul piano dell'estrema sinistra in quella zona operavano in tanti, gruppi ed individualità assai diverse ed a volte anche "nemiche" tra loro, e pressoché tutte queste tendenze avevano, nel 1975, vaghe velleità lottarmatiste o comunque tendenti al "salto di qualità" rispetto alla violenza politica.
Tra questi, i meno avvezzi all' "antifascismo militante" erano proprio i variegati organismi che provenivano da Potere Operaio, che consideravano i fascisti quasi un falso problema o comunque un obiettivo arretrato.
Naturalmente questo non esclude in sé nulla, molte cose avvenivano anche per caso.
Ad esempio Maccari, nei primi mesi del 1975 e nel pieno del suo periodo malavitoso/disimpegnato - che poi riprenderà pari pari dopo la vicenda Moro - ferì alle gambe - cosa da lui tranquillamente confessata dopo il suo tardivissimo arresto per Moro - tutto da solo, in forma estemporanea e dopo un casuale avvistamento notturno, tale Raoul Tebaldi, attivista missino proprio della sede di Via Gattamelata, con una fama di "pesante" picchiatore alle spalle.
Ma, su questo episodio, ci fu chi vide già allora una specie di regolamento di conti appunto malavitoso, visto che anche Tebaldi si diceva allora fosse passato dalla militanza missina a "traffici" di varia natura ...
Ma, al di là di questo, non c'è dubbio che le Fca di Morucci tutto avessero in testa meno che l'antifascismo militante.
Colpirono il capo dei petrolieri italiani, fecero saltare l'archivio dei Tg Rai sulle manifestazioni, andarono pesante contro la Sip (l'attuale Telecom) sempre rispetto ai problemi legati al carovita.
E poi c'è l'uso, nel caso di Zicchieri, del "canne mozze", qualcosa mai apparso né prima né dopo nell'armamentario del lottarmatismo di sinistra e invece tipico di quello della malavita.
E non c'è dubbio che Guerriglia Comunista, al di là di una buona produzione teorica di documenti, assumesse nella pratica degli attentati metodi tipici della malavita 
A piazza Venezia, nel 1977, ferirono almeno 4 Volontari del Msi che erano andati all'assalto della tenda dei disoccupati organizzati, uno, Domenico Franco, fu colpito in fronte e solo per caso si salvò.
Nel 1978 uccisero a Centocelle Giampiero Cacioni, spacciatore ma anche fedelissimo di Delle Chiaie, in casa sua sparandogli con un fucile di precisione dal tetto di un palazzo.

Sempre nel 1978 rispuntò il canne mozze in un'altra azione contro spacciatori, stavolta della zona del Quadraro.
Ad Angelino Rossi, nella stessa zona dell'attentato a Zicchieri, fecero un attentato in stile para-mafioso, la macchina che doveva saltare al momento dell'accensione, per caso scoppiò solo il detonatore e i danni non furono letali.
Di nuovo un canne mozze usato da un'auto in corsa, lo stesso giorno dell'attentato a Rossi, per gambizzare il segretario del Msi di Garbatella.
E prima di tutto questo, a Gennaio 1978, c'era stata Acca Larenzia con la complicatissima storia della mitraglietta che riporta - se ne è parlato anche qui sopra - ad un esponente di Guerriglia Comunista di Centocelle. Insomma, di elementi interessanti ce ne sono parecchi.
Tornando a Luchetti, certo Maccari era fisicamente particolare ... lo chiamavano Gulliver, molto alto e con una postura particolare che lo faceva sembrare quasi gobbo ...
Ma questo non esclude che chi ha sparato a Zicchieri potesse solo vagamente somigliargli ...
Quanto a Savasta, parla per sentito dire o per sue intuizioni.... certo, anche lui è di Centocelle ma era malamente considerato da Morucci e c..... che l'hanno sempre considerato inadatto per le azioni (non gli affidavano nemmeno la classica molotov durante i cortei) ed anche troppo "chiacchierone" ...e comunque non ha mai fatto parte delle F.C.A. ...
Solo nelle Br del dopo-Moro, in stretto rapporto di "fedelissimo" con Mario Moretti, dopo l'uscita dei vari Morucci, Maccari, Casimirri .... divenne, per esclusione, un leader militare .... 

Fin qui Keoma. Nella discussione interviene anche un anonimo che invece argomenta sulla passione antifascista di Morucci:
Sarà anche vero che "Morucci stava costruendo le F.C.A. (che non hanno mai avuto i fascisti come obiettivo bensì il potere economico di allora )", ma nel suo libro "Ritratto di un terrorista da giovane" Morucci scrive: "Avremmo voluto ammazzarne il più possibile, Dio se avremmo voluto! Ma non potevamo piazzare bombe o fare massacri. Li cercavamo, i fascisti, ma acchiapparli uno ad uno non era un'impresa facile. Facevamo qualcosa, ma nulla in confronto a quello che avremmo voluto"

E Keoma ribatte:
 Ho letto quel libro di Morucci ed ho ben presente quella frase. Che però si riferiva al periodi Potere Operaio, del quale Morucci era responsabile del servizio d'ordine ... quindi 1970, 1971, 1972 ... PotOp fu sciolto nel giugno 1973. Oltretutto avevo dimenticato di dire che le FCA rifiutavano per principio la pratica dell'omicidio ... e infatti nella loro breve vita non hanno ammazzato nessuno. E certo se spari nel mucchio con la lupara, come nel caso Zicchieri, l'intenzione di uccidere ce l'hai ... e comunque hai buone probabilità in questo senso .... Guerriglia Comunista, invece, erano assassini nati, quando nelle loro azioni non hanno ucciso è stato sempre solo per errore .... 
Pronta la replica dell'anonimo
 Avrai anche letto il libro di Morucci, ma riguardo al fucile a canne mozze che tu dici non appartenesse proprio al "modus operandi" del suo gruppo non ti sei accorto di questo brano: "Avevo visto in un'armeria un fucile a pompa Remington identico a quello che usa Steve McQueen in Gateway per smontare pezzo a pezzo una macchina della polizia. Un mito. Ne erano arrivati anche in altre armerie, e mi diedi da fare per comprarli. Riuscii a prenderne tre. Erano una meraviglia, facevano paura solo a guardarli. Cinque colpi nel serbatoio sotto la canna, su cui scorreva il manicotto di legno della pompa di caricamento: un gioiello di meccanica, impossibile che si inceppasse. Poi, non avendo nel calcio la molla di recupero dei fucili da caccia automatici, poteva essere segato e ci si poteva applicare un'impugnatura da pistola".

E ancora: "Tra le altre armi c'era un fucile a pompa Colt, una meraviglia di arma che ad avercela oggi potrebbe essere appesa in un salotto americano, sopra un camino e sotto la testa impagliata di un cervo. Era piccolo, maneggevole, in legno scuro lavorato di fino, tutto zigrinato. Il fucile caricava cartucce 44-40, dove 44 sta per il calibro, pressappoco un 12 millimetri, e il 40 per i grani di polvere nera della carica. Quel fucile era una bellezza, ma io non ci capivo granché, così tirando il manicotto della canna ho messo un colpo in canna e come un cretino ho premuto il grilletto. Il colpo è finito contro il muro del tramezzo passandolo da parte a parte".
La perizia sui bossoli affermò che i colpi potevano provenire da un fucile automatico, da una doppietta o da un fucile a pompa. 
E a una mia obiezione insiste:
Che Morucci fosse un fanatico delle armi, lo sanno tutti quelli che hanno letto un minimo su di lui. Aveva una rapporto quasi "sessuale" con esse: roba da psicanalista, direi.
Però i passaggi da me segnalati dimostrano anche un'altra cosa, e cioè che Morucci aveva dimestichezza e possedeva proprio quel tipo di fucile che venne usato per l'omicidio di Zicchieri e il ferimento di Luchetti.
Ad infilarli in questa storia dopo che oramai le indagini erano state archiviate fu una brigatista rossa anni e anni dopo, di nome Emilia Libera. Perché Morucci - che era un dissociato - non confessò questo omicidio? Posso ipotizzare che non lo confessò proprio perché era un dissociato: la gragnuola di condanne che s'era beccato lo avrebbero tenuto dentro per almeno trent'anni, e invece se la cavò in quindici anni (semilibertà - se non ricordo male - dopo dieci). Se l'avessero ribeccato con questa storia l'avrebbero ingabbiato per almeno altri dieci anni.



17 commenti:

  1. Emilia Libera era la moglie di Savasta ( poi ha sposato Sergio Calore, ex Ordine Nuovo e Costruiamo l'Azione, pure lui "pentito") e, nel suo racconto su Zicchieri, si riferisce appunto a cosa che gli aveva detto il primo marito.
    Ma nè Emilia Libera nè Savasta hanno mai fatto parte delle FCA, mentre Morucci costituiva questo gruppo ( 7 persone in tutto a Roma e 3 a Firenze ), loro ( ed anche Seghetti ) rifiutarono l'arruolamento e rimasero a fare avolro di massa a Centocelle.
    E questo propio nel periodo dell'omicidio Zicchieri.
    Quindi, ripeto, in quel periodo Morucci aveva il suo mini-gruppo armato in costruzione, che di tutto si occupava meno che dei fascisti e che comunque rifiutava per principio ogni pratica omicida, Seghetti faceva lavoro di massa in borgata e Maccari faceva il "ladrone" .... per quale diavolo di motivo avrebbero dovuto imbarcarsi insieme nell'attentato contro il Msi di Via Gattamelata ?

    Che Morucci fosse un maniaco dlle armi è verissimo, che ragionasse come un cow boy ( per certi versi lo fa ancora adesso) pure, che per lui - parafrasando Mao - fosse spesso il fucile a comandare la politica e non il contrario, è cosa certissima.

    Ma lui più, dopo lo scioglimento di Potere Operaio nel 1973, le armi le aveva trafficate, più che personalmente usate.
    Aveva fatto il procacciatore di armi sia per i Gap di feltrinelli sia per le Br, fu arrestato su un treno che veniva dalla Svizzera con un paio di fucili di precisione regolarmente acquistati lì con documenti falsi.
    Lui stesso racconta, in un altro libero, traffici pro-Br fatti con la camorra napoletana e persino, spacciandosi per fascista, coi "boia chi molla" di Reggio Calabria.

    Ma questo è un altro discorso ....

    Qui non si tratta certo di descrivere Morucci ( e nemmeno Maccari e Seghetti ) per angioletti ... a parte la storia successiva nelle Br, Morucci è stato sospettato pure per l'omicidio Calabresi nel 1972, quando era uomo di fiducia di Feltrinelli ... Maccari è realisticamente l'assassino materiale di Moro ... Seghetti quello di Roberto Peci ....

    Semplicemente non è credibile che 3persone che nel 1975 erano tutti affaccendati in faccende diversissime tra loro, mettano estemporaneamente in piedi un commando di quel tipo e per quel tipo di azione.

    E poi c'è tutta la storia di Guerriglia Comunista che nessuno ha mai voluto analizzare attentamente e che invece, per lameno 3 anni, fu protagonista assoluta di quanto succedeva in quell'emisfero di Roma.

    P.S. E' vero che la prima azione rivendicata di Guerriglia, quella contro Cacioni, fu firmata M.P.R.O. ... ma dubito fortemente che questo significasse un rapporto organico con le Br .... figuriamoci, dopo Moro, cosa potesse fregare alle BR della lotta allo spaccio di eroina o anche dell'antifascismo militante ... siamo seri ..

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  2. keoma io mi limito a evidenziare un elemento: che erano coatti e ladroni ma che a differenza di altre bande della guerriglia diffusa rappresentavano se stessi come supporter delle Br. A salerno è successo di più: che un gruppo di militanti dell'autonomia decide di entrare nelle Br ma non ha rapporti col partito e quindi prima ammazza Giacumbi, il procuratore capo e poi cerca il rapporto per candidarsi ...

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  3. Mi è saltato l'ultimo pezzo con due obiezioni di merito: Libera era la compagna ma non credo abbia mai sposato Savasta. Seghetti non è mai entrato nel Partito guerriglia e non c'entra con Peci: è arrestato a Napoli nel maggio 1980, dopo l'omicidio di un assessore regionale, quando sono ancora insieme e poi sarà con la Balzerani nel Pcc e con la seconda posizione...

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  4. Si, su Seghetti hai ragione tu ... anche se all'epoca dei 4 sequestri contemporanei ( Peci, Cirillo, Taliercio,Sandrucci ) stavano formalmente ancora tutti insieme ... è innegabile che le BR si tenevano ormai con lo sputo ... ed è improbabile quindi che Seghetti, poi Pcc, possa aver interagito con gli assassini di Peci, che invece erano agli ordini di Senzani e dei carcerati ( Franceschini e Curcio) che poi faranno il Partito Guerriglia.
    Conosco l'incredibile storia di Salerno ... tra l'altro nelle retate successive finì anche Giovanni Marini, che era appena uscito da 9 anni di carcere e che non c'entrava nulla ...
    Rimane il fatto che, al di là del presunto riconoscimento di Maccari da parte di Luchetti, quella di Via Gattamelata era una cosa che non c'entrava assolutamente nulla con l'impostazione delle Fca, cui peraltro nè Seghetti nè Maccari hanno mai aderito ....
    Maccari poi è ormai defunto e nemmeno Morucci e Seghetti credo potrebbero essere ri-processabili per un reato dal quale sono stati già assolti in via definitiva.
    Credo, come già detto, che sia un grave errore in generale ( riguarda anche la sinistra appunto per Verbano o per Fausto e Iaio a Milano) innamorarsi di tesi precostituite.
    E, nello specifico, trovo veramente paradossale che Guerriglia Comunista sia stata del tutto trascurata allora dagli inquirenti, dai media e dalle stesse parti civili ( e quando se ne parla ancora oggi) per certi fatti, Acca Larenzia compresa.
    E questo anche quando escono fuori elementi nuovi significativi in quel senso, vedi la storia dei tragitti strani della mitraglietta e della segnalazione del Sid immediatamente successiva al fatto ed ignorata da tutti.
    La firma MPRO - Nucleo anti droga usata nell'omicidio Cacioni può essere stata anche quello che dici, un modo per farsi notare dalle Br ma tutto fa pensare che poi questo "matrimonio" non ci sia mai stato.
    Questo non esclude ovviamente che singoli militanti di Guerriglia, insieme alla Skorpion possano essere successivamente alle Br ... ma agli atti dei processi non risulta nulla del genere ... e nessuno dei condannati, parecchi anni dopo i fatti, per Guerriglia è stato poi implicato in vicende brigatiste.

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  5. Keoma, mi scusi, ma lei dall'alto di cosa contraddice Luchetti. Si ricorda meglio i fatti? Era lì e li ha visti bene in faccia?

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  6. Proprio nel 1975 ci fu a Roma l'attentato a Tommaso Manzo, dirigente del Msi della Balduina, nulla di grace, un ferimento leggero alla gamba.
    Pochi giorni dopo e nello stesso quartiere fu arrestato Pasquale De Laurentiis, un militante napoletano dei Nap, mentre cercava di incendiare un autoparco della polizia.
    Tommaso Manzo riconobbein De Laurentiis il suo sparatore, De Laurentiis fu condannato sia in prima istanza che in appello per il fatto.
    Poi, invece, quando fu smantellato il gruppo Ucc, alcuni pentiti di questo gruppo indicarono in Alvaro Lojacono lo sparatore in questione ..... ed in Fabrizio Panzieri l'altro componente del commando ... furono trovati riscontri certi e De Laurentiis fu assolto in Cassazione.
    E De Laurentiis e Lojacono nemmeno si assomigliavano troppo.
    Semplicemente anche i testimoni possono sbagliare, soprattutto in preda allo choc per un attentato subito.
    E comunque, se anche Maccari fosse stato l'attentatore di Zicchieri, non potevano esserci con lui, per i motivi che dicevo prima, Morucci e Seghetti e non era in ogni caso un azione delle Fca cui Maccari non ha mai aderito.
    Tutto qua.

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  7. E il bello è che un mese dopo l'attentato a Manzo ci fu l'uccisione di Mantakas, in scontri davanti la sede missima di Via Ottaviano.
    Per quel fatto furono immediatamente identificati proprio Lojacono e Panzieri, anche se l'uccisore materiale di Mantakas probabilmente fu un terzo, Roberto Martelli.
    La foto di Lojacono, latitante, apparve su tutti i giornali con grande evidenza.
    Eppure Manzo continuò con estrema sicurezza ad accusare De Laurentiis.
    E lo continuò a fare per anni .... certamente in perfetta buona fede .... ma De Laurentiis non aveva nulla a che fare nè con l'attentato a Manzo nè con Lojacono e Panzieri ...
    Qualcosa del genere puè essere capitato anche a Luchetti già allora ....a distanza di 37 anni poi, non ne parliamo proprio ...

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  8. Se uno si va a leggere le testimonianze al processo Nar 2, sebbene Vale fosse sempre nella posizione più visibile della copertura davanti alla banca e fosse facilmente riconoscibile per l'incarnato scuro, non c'è mai un testimone che sia uno che parla di un "negro" ...

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  9. Innanzittutto è uno sbaglio accomunare questo assalto alla sede del MSI con l'antifascismo militante, ma appunto va visto come scrive giustamente Tassinari come una risposta solidale al rinvio a giudizio di due militanti di PotOp per gli scontri di Prati.
    Inoltre lo stile raffazzonato della cosa fa pensare sicuramente più ai ragazzini cresciuti da Morucci nel servizio di ordine di PotOp, che a Guerriglia Comunista che per quanto spregiudicata si è dimonstrata sempre "professionale" sul campo.

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  10. Sei decisamente poco informato.

    Già è abbastanza assurda l'idea di un attentato alla sezione missina del Prenestino come "rappresaglia" per il rinvio a giudizio di Panzieri e Lojacono per Mantakas.

    Poi, di questi due, solo Lojacono era un ex Potere Operaio, Panzieri (e pure lo sparatore materiale di Mantakas, Martelli) provenivano invece da Viva il Comunismo.

    Realisticamente il sodalizio tra i tre nasce dall'aggregazione Lapp ( Lotta Armata per il Potere Proletario) che mise insieme per pochi mesi sia ex PotOp che ex Viva il Comunismo che ex Servire il Popolo, ma che alla data dell'omicidio Zicchieri si era già divisa in almeno 4 diversi tronconi.

    Quanto alla "professionalità", Maccari era ultra-professionale, era stato il primissimo "gambizzatore" in Italia, colpendo alle gambe già nel 1971, ai tempi di Potere Operaio e quando le Br si limitavano ancora agli incendi di auto, un caporeparto della Fatme. Poi aveva gambizzato anche Raoul Tebaldi.
    E francamente, anche per temperamento e per una sua certa impostazione etica personale, non ce lo vedo a sparare a lupara nel mucchio contro adolescenti come Zicchieri e Luchetti.
    Ma comunque, ripeto, se anche Maccari fosse lo sparatore di Zicchieri, non potevano esserci con lui Morucci e Seghetti e non era in ogni caso una azione delle Fca, delle quali Maccari non ha mai fatto parte.

    Varisco, fatto comunque di molti anni dopo, è una storiaccia anomala nelle dinamiche delle Br.
    E' certo che il falsario Tony Chicchiarelli si sia vantato per lungo tempo nel giro della mala romana ( praticamente fino alla sua misteriosa uccisione) di essere l'autore materiale dell'omicidio Varisco.
    E Chicchiarelli non era certo un militante Br, anzi personalmente tendeva decisamente a destra e lavorava certamente per i servizi segreti.
    Ed anche uno dei brigatisti condannati per quel fatto ( l'attuale scrittore di gialli Alessandro Pera ) ha dichiarato molti anni dopo di non essersi mai difeso da quella accusa per la logica Br di rifiutare la difesa tecnica nei processi, ma di non sapere assolutamente nulla di quell'attentato, che pure era avvenuto in una zona di Roma di pertinenza territoriale della brigata che Pera allora dirigeva.

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  11. Insomma, se anche Luchetti avesse ragione ( e non credo ) sul riconoscimento di Germano Maccari questo potrebbe essere un indizio dell'ipotesi, a suo tempo fatta ma poi esclusa dagli inquirenti e dai "pentiti" di Guerriglia Comunista, su un ruolo di Maccari rispetto agli inizi embrionali di quell'organizzazione.

    Ma escluderebbe una responsabilità sia di Morucci ( allora a capo delle Fca ) sia di Seghetti ( che all'epoca rifiutava ipotesi lottarmatiste).

    E potrebbe invece rappresentare un ulteriore indizio sugli ambienti para-malavitosi che poi porteranno alla nascita di "Guerriglia Comunista" ma che certamente nell'autunno 1975 erano già attivi su quel territorio di Roma.

    Del resto, anche agli atti dei processi alla Magliana, risulta che questi rinunciarono da subito all'attività di spaccio in zona Centocelle/Prenestino per la presenza in quella zona, già a metà settanta, di un gruppo di "giustizieri" coi quali non era proprio il caso di aprire una guerra ( dichiarazioni in questo senso prima di Lucioli e successivamenteanche anche di Abbatino, Fabiola Moretti e Mancini).

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  12. Keoma08...vorrei ricordarti che non è vero che le BR e le organizzazione affiliate non usassero i fucili a canne mozze, basta leggere le cronache degli anni di piombo. Inoltre per assassinare il Colonello Varisco Savasta ha usato un fucile a canne mozze.
    marco l.

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  13. keoma, non è più assurda dell'ipotesi che collegava la strage di bologna al rinvio a giudizio due giorni prima di tuti per l'italicus. La questione D'Addio è che oggi, grazie al lavoro di Rao, è chiarito che D'Addio non era un teste d'accusa ma un riscontro: non fu lui a indicare Lojacono come il presunto sparatore di Mantakas ma qualcun altro che lo sveva identificato come "quello che stamattina ha litigato con D'Addio a piazzale Clodio".
    E' ovvio che se ad agire sono gli amici di Lojacono il movente regge se sono i coatti di quartiere no...
    Quanto a Panzieri e Martelli piccolo precisione: militavano in Avanguardia comunista nata dalla fusione dei troskisti dei Nuclei comunisti rivoluzionari (o qualcosa di simile) giornale Il comunista leader Franco Russo e Bernocchi e la componente di Viva il comunismo legata a un intellettuale che è opportuno non nominare... e questi erano ml
    Tra quelli che non entrarono c'erano Piccioni, i Petrella, Novelli.
    Panzieri e Martelli venivano dalla componente troskista, come Franco Messina...

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  14. Gli NCR di Franco Russo non erano "trotzkisti" e comunque Panzieri, non so Martelli, proveniva proprio da Viva il Comunismo, egemone al liceo Virgilio che lui stesso aveva frequentato.

    Ma ovviamente questo è del tutto secondario.

    L'ho già detto molte volte in altre discussioni ....da parte degli inquirenti ed anche da polizia e carabinieri e stampa si è sempre teso a sottovalutare "Guerriglia", un pò perchè si è voluto credere, in forma un pò consolatoria, alla organizzazione "finta" che copriva solo una faida tra malavitosi ( ma non si capirebbero a questo punto le azioni certe e rivendicate contro Angelino Rossi ed altri esponenti neo-fascisti ), un pò perchè credo si temesse il "contagio" di quella "strana" alleanza malandrini/compagni ad altre borgate romane diverse da Centocelle e dintorni.
    Ed in effetti aggregazioni simili ci furono anche a Primavalle ( la banda Belardinelli, contraria all'eroina, alleata nel tempo a Lotta Continua, poi a Stella Rossa, ai Nap ed infine alle Br) e pure a San Basilio dove tra il 1972 ed il 1976 persino il futuro "maglianese" Antonio Mancini, nei rari periodi in cui non stava in galera, era considerato "organico" alle formazioni di estrema sinistra della zona.

    Scelta degli inquirenti di minimizzare che allora poteva avere un senso, anche se distorto, ma che trovo invece del tutto assurda oggi.

    Insomma, nella prima metà dei settanta a Roma non esistevano, nel convulso panorama del'ultrasinistra romana anche "armata", solo gli ex PotOp che poi nel tempo approderanno alle Br, c'era ben altro, di tutto e di più.

    E la cosa più curiosa è che, mentre gli ex PotOp agivano comunque a tutto spiano nel territorio con azioni cosiddette "di avanguardia", all'epoca veniva tutto attribuito o quasi invece agli autonomi di Via dei Volsci.

    Mentre oggi, nelle rievocazioni giudiziarie e non, si tende ad attribuire tutto agli ex PotOp, anche quello con cui, a mio giudizio, non c'entravano nulla.

    Ma non c'erano solo i Volsci e gli ex PotOp, c'era appunto di tutto e di più, ad esempio in molte azioni antifasciste "pesanti" c'era spesso la mano del gruppo m-l Stella Rossa, in altre appunto di Guerriglia, gli stessi servizi d'ordine di Lotta Continua e di Avanguardia Operaia furono tuttaltro che tenero coi fascisti ecc. ecc. ecc. ..... e, diciamola tutta, gli stessi fascisti non scherzavano affatto anche se oggi si tende ad attribuire tutto al giro dei Nar, pure lì c'era ben altro, di tutto e di più ...

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  15. A proposito di Luigi D'Addio, che di Via Gattamelata mi pare fosse all'epoca il segretario, anche lui nel 1975 - credo dopo l'attentato a Tebaldi, pure lui del Msi di Via Gattamelata, e certamente prima dell'omicidio di Zicchieri - fu "gambizzato", riportando per sua fortuna solo una lieve ferita ad una gamba.

    In una logica "complottista" sarebbe facile ipotizzare che, in un arco di tempo di solo dieci mesi, tre azioni armate contro esponenti della stessa sezione missina, facessero parte di un unico disegno.

    E invece no, Tebaldi fu colpito dal reoconfesso ed allora "disimpegnato" Maccari, che agì da solo ed in modo del tutto improvvisato dopo un incontro casuale notturno.

    D'Addio invece fu colpito, in una azione preparata e programmata, da quelli di Stella Rossa ed in seguito a tensioni personali con lui che risalivano ai tempi in cui lo stesso D'Addio militava nella sede del Msi di Via Assarotti a Monte Mario, quindi senza nemmeno alcun legame con la sua militanza territoriale di quel momento.

    E poi c'è stato Zicchieri, in un'azione "nel mucchio" e credo, come già ampiamente spiegato, che sia roba dei coatti della futura Guerriglia Comunista.

    Un'altra dimostrazione che di "attori" su piazza ce n'erano tanti, variegati e diversi tra loro ... e tutto questo in un'anno, il 1975, di transizione, coi gruppi tradizionali ( L.C., A.O. ecc.) che già occhieggiavano ad una "conversione" meno estremistica ma che, se non altro per far sfogare i loro servizi d'ordine, continuavano a praticare certo antifascismo militante, violento ed a tratti pure armato ... e con altre forze emergenti, che poi esploderanno come egemoni nel movimento del 1977, che cominciavano a vario titolo anche percorsi di tipo lottarmatista/clandestino ...

    E credo che, in quell'anno, qualcosa di molto simile cominciava a manifestarsi pure a destra .... Saccucci e i suoi che a Monteverde, in occasione del comizio di Rauti, si mettono a sparare come pazzi .... l'uccisione di Antonio Corrado a S. Lorenzo, scambiato per un militante di Lotta Continua ... le pistolettate al Nomentano contro Massimo Ghinolfi di Stella Rossa ecc. ecc. ecc.

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  16. Proprio per chiudere la discussione, Keoma: le due informazioni che contesti provengono da militanti di Avanguardia Comunista del Virgilio, che già avevano militato nei ranghi di ViC, che parlavano dell'altra componente come "troskisti" e vi attribuivano l'appartenenza di Panzieri.
    E' comunque vero che l'uso del termine spesso era improprio e beffardo.
    Così come è vero che Franco Russo era di formazione giovanile troskista (ma parliamo di 6-7 anni prima)

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  17. E per chiuderla definitivamente, qualche curiosità su quel gruppo egemone al liceo Virgilio e sui destini decisamente strani e diversi che poi hanno avuto.

    C'era Panzieri, che ripeto veniva da Viva il Comunismo ma che probabilmente veniva accomunato ai "trotzkisti" per il forte legame personale coi fratelli Piero ed Enrico Bernocchi, attuali dirigenti Cobas, che invece provenivano dagli NCR di Franco Russo.

    C'era una giovanissima Rita Algranati, poi moglie di Alessio Casimirri che col marito sarà presente in Via Fani quel 16 Marzo del 1978, e che essendo stata arrestata solo in anni recenti dopo una lunghissima latitanza all'estero, credo sia tuttora detenuta.

    Ma c'era anche Giglio Del Borgo, ora principale manager della American Express in Italia.

    E pure l'attuale sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Marco Rossi Doria, che umt dovrebbe conoscere bene.

    Ho sempre odiato le ricostruzioni ( soprattutto quelle d'origine piccista ma in parte presenti anche in certa "vulgata neofascista") che tendono a rappresentare l'estrema sinistra dei settanta come una accozzaglia indistinta di figli di papà, soprattutto nel 1974/77 invece a Roma la presenza di giovani desperados di borgata, in particolare nell'area dell'autonomia ma anche nell'ultimissima Lotta Continua e poi anche nella colonna romana delle BR, fu invece notevole e significativa.

    Ma certo se guardiamo il microcosmo ultra-ideologizzato e molto particolare ed esclusivo del liceo Virgilio, certi così diversi destini successivi, fanno veramente sensazione ...

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