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L'immagine rassicurante di Forza nuova e le ragioni del successo di Alba dorata

(umt) Ieri ho trascorso un interessante quarto d'ora a conversare con una giornalista tedesca dello Spiegel, impegnata in un'inchiesta su Forza nuova. Credo di avere deluso le sue aspettative quando, a sua domanda, ho risposto che non solo non c'è, da tempo, notizia sull'uso di armi né di pratiche violente, oltre la soglia del tafferuglio di strada. Anzi, ho precisato, proprio la mobilitazione del 29 settembre ha visto una scelta iconografica forte con la consegna per i militanti di sfilare in camicia bianca (direttiva rigorosamente applicata a Brescia, meno ad Avellino). E' chiaro il punto di vista "tedesco": dopo la Grecia ci si aspetta che anche l'Italia, sull'orlo del default, si radicalizzi a destra. Invece il tentativo di cambio di immagine, nella direzione di rappresentare una ossimorica "forza tranquilla", va proprio nel senso di marcia opposto a quello che ha portato Alba Dorata a sfondare la soglia ed entrare in Parlamento. Perché il gruppo neofascista greco ha proprio capitalizzato, invece, la capacità di rappresentarsi come un'organizzazione che sa essere al tempo stesso, come la mano di Mario Brega che si offre di fare la puntura alla sora Lella, "piuma" (nel sostegno alimentare alle famiglie povere) e "ferro" (nelle ronde che terrorizzano gli immigrati). 

La notizia - diffusa dal Guardian - che la polizia greca inviti i cittadini vittime di furti e rapine a chiedere la “protezione” dei militanti di Alba Dorata dà lo spunto a Carlo Formenti, sul suo blog di Micromega, di riflettere sui dispositivi della rapida crescita di consenso elettorale per il movimento:
"La notizia non è agghiacciante solo perché rivela la stretta connivenza fra “forze dell’ordine” ed estremisti di destra (un fenomeno ben noto agli studiosi dell’ascesa dei regimi di Mussolini e Hitler fra le due guerre), ma anche e soprattutto per altri motivi. In primo luogo, perché le persone che hanno ammesso di avere ricevuto tale invito: 1) riferiscono che i poliziotti avrebbero insistito sul fatto che quelli di Alba Dorata si sono dimostrati particolarmente efficienti nell’opera di contrasto e dissuasione dei reati commessi dagli immigrati (e infatti le aggressioni indiscriminate nei confronti di quest’ultimi sono in continuo aumento, evocando i tristi ricordi dei pogrom antiebraici); 2) hanno confessato che, pur non condividendo l’ideologia neo nazista, sono tentati di accettare il suggerimento, terrorizzati come sono dai tassi di violenza in rapida crescita nei quartieri periferici, duramente provati dai feroci tagli imposti dall’Europa alla Grecia. In poche parole, siamo alla guerra fra i poveri, fenomeno che, storicamente, si è sempre mostrato particolarmente propizio alla crescita dei movimenti neofascisti. Inoltre Alba Dorata si sta conquistando le simpatie degli strati popolari più deboli lanciando parole d’ordine “anticapitaliste”, “no global” ed “egalitarie”, che incitano all’insurrezione contro i “plutocrati” (anche qui risuonano sinistre eco della vecchia retorica nazional “socialista”), e organizzando attività caritatevoli (come distribuzioni di cibo e vestiti) a sostegno dei poveri (è una delle strategie più efficaci utilizzate anche dall’integralismo islamico per guadagnare consensi fra le masse diseredate del mondo arabo). 

11 commenti:

  1. camicia bianca o meno ci radicalizzeremo!

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  2. Non posso passare sotto silenzio, la menzogna storica che durante gli anni 19-22 gli squadristi fascisti,abbiano usufruito di una sorta di benevolenza da parte delle forze di polizia,durante gli scontri coi rossi. Andatevi a studiare il celebre eccidio di squadristi, fatto dai carabinieri,che aprirono il fuoco contro le camicie nere di Renato Ricci ad Empoli. I primi a sparare contro le camicie nere furono proprio i militi della benemerita Arma, poi arrivarono i rossi e fecero il resto;alcuni squadristi furono sodomizzati con dei pali, prima di essere evirati vivi, sotto gli occhi tolleranti dei carabinieri.La Guardia Regia (la Polizia di Stato dell'epoca) nel 1923 su sollecitazione di Roberto Farinacci e degli ultras squadristi fu sciolta da Mussolini capo del governo, anche perché memori di un altro eccidio di camicie nere fatto a Modena, dalle Guardie regie. Finiamola con queste menzogne storiche, una buona volta per tutte!

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  3. Due eccidi in quattro anni. Capperi.
    Essendo io notoriamente ignorante in materia puoi dirmi, di grazia, Etv, quanti sono stati le camice nere uccise o ferite durante la marcia su Roma? E quanti gli arrestati durante le centinaia di assalti alle sedi del movimento e dei partiti operai e contadini?

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  4. Che i fascisti siano stati inequivocabilmente uno strumento in mano alla borghesia lo dissero all' epoca gli stessi carabinbieri. Riporto qui di seguito un estratto della lettera che l'allora prefetto di Milano, Alfredo Lusignoli, inviò al Ministero degli Interni chiedendo delucidazioni circa l'atteggiamento che le forze di polizia avrebbero dovuto assumere nei confronti degli squadristi (il maiuscolo è il mio): "Io debbo poi, nuovamente, far considerare se sia, in definitiva utile allo Stato e quindi politicamente necessario, una azione repressiva che iniziata per cause locali, potrebbe, dagli avvenimenti, essere forzata ad estendersi a tutto il territorio del Regno e far maturare i propositi e gli eventi che il recente convegno del direttorio e del gruppo parlamentare fascista ha profilato nei suoi ordini del giorno e ne l suo programma; E SE COMUNQUE, RAGGIUNGENDOSI ATTRAVERSO SANGUINOSE LOTTE CIVILI LA DISFATTA E LO SCIOGLIEMENTO DEL FASCISMO NON SI VENGA A SUSCITARE LA RISOLLEVAZIONE DEGLI SPIRITI E DEI PARTITI SOVVERSIVI, CHE ORA COVANO NELL’IMPOTENZA IL RANCORE PER LE SCONFITTE SUBITE E CHE ESPLODEREBBERO, CESSTO IL PERICOLO DA CUI SI SENTONO PARALIZZATE, CON MOVIMENTI DI FIERA ED IMPLACABILE VENDETTA, NON SOLO CONTRO IL FASCISMO, MA CONTRO LA BORGHESIA E CONTRO IL REGIME DI CUI FURONO SEMPRE IMPLACABILI NEMICI”. [cit. dalla lettera del prefetto di Milano Alfredo Usignoli al ministero dell’Interno del 8 agosto 1922- estratta da pag. 59-60 del libro “Fascismo e Antifascismo” di Emilio Gentile. edizioni Le Monnier]
    Per un ulteriore approfondimento sul tema della spudorata convivenza tra fascisti e carabinieri, invito l’anonimo lettore del blog a leggersi il libro “Diario di uno squadrista toscano” di Mario Piazzesi. Trattasi dell’autobiografia di un membro della “Disperata” , la squadraccia fascista di Firenze, la quale è zeppa di aneddoti e racconti da cui emerge un rapporto non propriamente conflittuale (uso un eufemismo) tra squadristi e forze di polizia.

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  5. la cosa è ovvia, ma i creduloni moderni pensano di poter criticare un movimento perché "amico delle guardie". beh, quando la rivoluzione parte dall'interno e non è armata dal bolscevico, molto banalmente, e soprattutto solo se vuoi costruire qualcosa SUL SERIO, devi fare anche in modo che i tuoi uomini non vengano fucilati davanti montecitorio. quindi, sicuramente, se ancora si sta qui a disquisire sul periodo, ciò avviene perché siamo tutti degli esseri MONCHI, con anime da quattro soldi, che proprio non hanno alcun interesse ad andare oltre, a cambiare davvero.

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  6. Mi che sfigati sti forzanovisti per giustificare i loro ringraziamenti alla Digos tirano fuori i rapporti tra squadristi e carabinieri ai tempi della marcia su Roma...
    che poveretti

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  7. Chi ha citato lo squadrismo d'epoca non è un forzanovista.

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  8. Affermazioni riguardo la pretesa "benevolenza" della polizia nei confronti di Forza Nuova non sono che patetiche manifestazioni di malafede. A dimostrare l'esatto contrario i continui divieti e le prescrizioni che con motivazioni a dir poco ridicole cercano di negare o limitare la libertà di manifestare del movimento. Tutto ampiamente documentabile.

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  9. A titolo di cronaca: i presunti ringraziamenti ai digossini sono già stati smentiti e il sito che li aveva pubblicati li ha immediatamente e correttamente eliminati. Gli unici ringraziamenti di FN sono a San Michele Arcangelo, ai militanti e a tutti i camerati intervenuti alle 11 manifestazioni.q

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  10. http://andreacarancini.blogspot.it/2012/06/alba-doratagolden-dawn-false-friend-del.html

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